G20/ Eurolandia sotto accusa a Brisbane
Inizia a diventare un'abitudine: la zona euro si trova, ancora una volta, sul banco degli imputati in occasione del Vertice dei Capi di Stato e di governo del G20, che si svolge questo fine settimana a Brisbane, in Australia. L'accusa non riguarda più il rischio di collasso dell'area euro, ma la mancanza di crescita economica nella seconda area del pianeta, a differenza degli Stati Uniti e della Gran Bretagna.
Le previsioni di crescita per l'area dell'euro per il 2014 e il 2015 continuano ad essere riviste al ribasso da Bruxelles, dal Fondo Monetario Internazionale, dall'OCSE: 0,8% nel 2014, 1,1% nel 2015. Se la periferia dell'Eurozona alza la testa, in particolare la Spagna e l'Irlanda, il "cuore" della zona, composto da Germania, Francia e Italia, mette la testa sotto la sabbia. Il Pil della zona euro rimane nettamente al di sotto del 4%.
G8: Brisbane si sveglia blindata. Al via le prime proteste
'Benvenuti in Paradiso' e' il titolo a tutta pagina di un quotidiano locale di Brisbane, capitale del Queensland in Australia che ospitera', fino a domenica, il G20. La stessa copertina riporta la fotografia del presidente americano, Barack Obama, in costume da bagno, affiancata da quella della cancelliera tedesca Angela Merkel che abbraccia un tenero koala. Immagini che stridono con quella di una citta' che questa mattina si e' svegliata con il rumore degli elicotteri, scoprendosi in stato di assedio e blindata.
Le prime dimostrazioni si sono registrate intorno alle sette del mattino, con un gruppo di attivisti che hanno fatto alzare in volo tre grandi palloni neri ai quali era appeso un messaggio: "La Cina viola i diritti umani, G20 unito per i tibetani", era scritto in inglese sullo striscione. Una dimostrazione durata in tutto dieci minuti, anche perche' i dimostranti sono stati contestati a loro volta da pedoni e ciclisti infuriati per l'occupazione di marciapiede e pista ciclabile. Piu' comica la protesta messa in atto da un gruppo di giovani che hanno indossato delle enormi teste raffiguranti Barack Obama, Tony Abbott, David Cameron, Angela Merkel, Narendra Modi, Xi Jinping e Jacob Zuma, tutti vestiti da bagnini. L'invito e' quello di usare il loro potere per salvare i piu' deboli, abbattendo le diseguaglianze tra Paesi ricchi e Paesi poveri. Piu' partecipata dovrebbe essere la manifestazione che si terra' questo pomeriggio al Roma Street Park, sulla collina che domina il centro citta', dove 500 persone cercheranno di sensibilizzare i leader mondiali sul tema dei diritti e della sicurezza degli indigeni australiani.