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Esteri
Germania, ex Ddr choc: vola la destra. All'Est Afd sfonda quota 20%

Un fantasma si aggira per l'ex Ddr, e porta il nome dell'Afd. Non a caso e' con una notevole ansia che a Berlino si guarda alle elezioni nella Sassonia-Anhalt, il prossimo 6 giugno. Altrettanto sintomatico il frenetico tour che il candidato cancelliere dell'unione Cdu/Csu, Armin Laschet, sta compiendo in questi giorni in questo Land della Germania centro-orientale: due eventi a Dessau, quattro appuntamenti tra Halle e alcune localita' del sud. Ancora piu' significativo considerando che il leader della Cdu va a sostenere con tanto entusiasmo il governatore uscente Reiner Haseloff, nonostante che costui avesse apertamente sostenuto il suo avversario nella corsa alla candidatura per la successione di Angela Merkel, ovvero il leader bavarese Markus Soeder. Tutto dimenticato. Anche perche' la posta in gioco va ben oltre i confini della Sassonia Anhalt: non solo queste sono le ultime elezioni importanti prima del voto nazionale del 26 settembre, ma la Cdu di Angela Merkel corre il serio rischio di subire un cocente sorpasso da parte dell'Afd. Stando ai sondaggi si profila un testa a testa con l'ultradestra. E questo proprio in un Land in cui la Cdu governa ininterrottamente da quasi vent'anni.

Se per il "Politbarometer" dell'emittente pubblica Zdf i cristiano-democratici sono ancora primi con il 29% contro il 23% dell'ultradestra, il rilevamento di due giorni fa realizzato dall'istituto Insa per la Bild vede in pole position l'Afd con il 26%, mentre la Cdu e' costretta alla rincorsa, con il 25% dei consensi. Uno scenario horror, anche dal punto di vista delle possibili coalizioni di governo: con i socialdemocratici al 10% e gli ambientalisti all'11%, l'attuale coalizione formata da Cdu, Spd e Verdi perderebbe per un soffio la maggioranza parlamentare. C'e' gia' chi ipotizza che in un quadro del genere possa formarsi una sorta di fronte democratico allargato pur di non rischiare un governo con la partecipazione di Alternative fuer Deutschland. Una possibilita', dicono alcuni analisti, potrebbe essere quella di allargare l'alleanza anche ai liberali dell'Fdp, che superando la soglia del 5% hanno ottime speranze di rientrare nel Parlamento regionale. Solo che una tale prospettiva, ragionano i commentatori, potrebbe avere come effetto una ulteriore radicalizzazione dell'ultradestra, che si vede confermata come l'unica forza "pura e dura" dell'opposizione. Se invece il distacco tra Cdu e Afd fosse maggiore, come quello del sondaggio della Zdf, sono plausibili anche altre maggioranza, per esempio con l'Fdp al posto dei Verdi. Tutte ipotesi, certo. Ma sufficienti per allarmare il quartier generale della Cdu alla Konrad Adenauer Haus di Berlino. Dove si cerca di rassicurarsi vedendo che Haseloff continua a detenere il favore del 68% dell'elettorato della Sassonia Anhalt, uno scarto gigantesco rispetto a quel 7% racimolato dallo sfidante dell'Afd, Oliver Kirchner.

Ma e' in generale la performance dell'ultradestra nei Laender della ex Germania Est a fare paura. L'Afd supera ampiamente il 20% dei consensi anche in Turingia, corre per essere primo partito in Sassonia, supera la Cdu (ma rincorre la Spd) in Brandeburgo, e' con ampio margine terzo partito in Meclemburgo. In altre parole: nella ex Ddr la presenza dell'ultradestra e' ben piu' consolidata che nella Germania occidentale. In pratica: una vittoria dell'Afd in Sassonia Anhalt non solo sarebbe un pessimo viatico per la Cdu in vista del voto federale di fine settembre (anzi, "una catastrofe", secondo lo Spiegel), gia' messa sulla difensiva a causa del boom di consensi per i Verdi e per le ferite sanguinose lasciate dal duello per la cancelleria tra Laschet e il bavarese Soeder. Ma per di piu' sarebbe anche una conferma di quel "muro invisibile" che spacca ancora il Paese a oltre trent'anni dalla caduta del Muro di Berlino. Una spaccatura che oggi porta il marchio dell'Afd. La quale proprio nei Laender dell'ex Ddr e' in una fase di ulteriore radicalizzazione: il capo dell'ultradestra in Turingia, Bjorn Hoecke, e' anche il leader della corrente nazional-populista del partito, sempre piu' determinante negli equilibri nazionali (oltreche' messa sotto osservazione dai servizi segreti interni tedeschi). Una spinta verso "la destra dell'ultradestra" che pare confermata anche dalla vittoria dei due candidati di punta di Alternative fuer Deutschland a livello nazionale, Alice Weidel e Tino Chrupalla, considerata uno schiaffo per il presidente del partito, il "moderato" Joerg Meuthen. Per dire della sensibilita' sul tema Afd, alcuni esponenti della Cdu in Sassonia Anhalt hanno inviato una lettera aperta alla presidenza del partito nel Land per chiedere che a tutti i propri candidati venisse imposta una dichiarazione in cui escludessero esplicitamente ogni possibile collaborazione con l'ultradestra. Il tema e' delicatissimo e accende gli animi. A complicare ulteriormente il quadro, la notizia che un militare della Bundeswehr classificato come "estremista di destra" dall'intelligence figura tra le liste dei candidati dell'Afd: si tratta di tale Maximilian Tischer, che secondo lo Spiegel avrebbe rapporti con Franco A., un altro ufficiale dell'esercito attualmente sotto processo per terrorismo di destra, accusato di aver pianificato un attentato contro importanti personalita' politiche da compiere sotto le mentite spoglie di un profugo siriano. Con l'eccezione delle comunali in Bassa Sassonia fissate per il 12 settembre, il voto in Sassonia Anhalt del 6 giugno e' l'appuntamento elettorale piu' rilevante prima dell'election day del 26 settembre, quando si apriranno le urne delle elezioni nazionali per il rinnovo del Bundestag nonche' quelle regionali della Turingia, del Meclemburgo e di Berlino. Una partita ad alta tensione.

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