Giappone al voto: "It's the economy, stupid"
Riuscirà Shinzo Abe a ottenere il consenso per portare avanti il proprio programma economico e risollevare così il Giappone da vent’anni di crisi? È questa la domanda che domina le elezioni parlamentari giapponesi che si terranno domenica 14 dicembre. La tornata elettorale è stata indetta a metà novembre dopo che il Governo ha annunciato a sorpresa l’ingresso del paese in una fase di recessione tecnica conseguente a due trimestri di crescita negativa. Il Premier Abe dovrebbe riuscire a ottenere facilmente un successo elettorale che gli darà la forza di promuovere riforme strutturali, anche perché l’opposizione appare disunita e senza alcun valido programma alternativo. Con queste elezioni Abe non mette in gioco solo l’economia, ma anche la sua discussa politica nazionalista che ha causato parecchie tensioni con il vicino cinese. Si tratta questo di un momento cruciale per il Giappone che, dopo aver spaventato il primato economico americano negli anni ’80, è precipitato in una spirale di crisi apparentemente senza uscita, tanto che la locuzione “decennio perduto” riferita agli anni ’90 è stata sostituita dal “ventennio perduto”. Il compito di Abe è di far rivivere quel miracolo economico che ha contraddistinto il Giappone negli anni del dopoguerra.