Esteri
Ucraina, Lavrov: "La Russia è pronta a chiudere un accordo". Ma intanto bombarda Kiev
Tajani non crede a una tregua a breve: "La situazione resta complicata"



Ucraina, Lavrov e Trump parlano di intesa trovata. Ma Zelensky non accetterà di cedere la Crimea
Donald Trump nelle scorse ore ha parlato di "intesa con Putin trovata" per la fine della guerra in Ucraina. Queste dichiarazioni arrivano però dopo il massacro della scorsa notte, la Russia ha bombardato la capitale Kiev ed è stata una strage: 9 morti e 63 feriti. Il presidente ucraino Zelensky si era espresso così sulla precedente proposta degli Usa di spartire i territori in base alla situazione attuale sul terreno: "Non cederemo la Crimea ai russi". Le parti sembrano ancora molto distanti ma il ministro degli Esteri russo invece rilancia la possibilità di un accordo. Lavrov: "Siamo pronti, dobbiamo perfezionare solo alcuni punti e siamo impegnati proprio in questo processo".
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Lavrov ha poi aggiunto: "Il presidente americano Donald Trump ha ragione a dire che Stati Uniti e Russia si stanno muovendo nella giusta direzione", sottolineando come Trump sia l'unico leader mondiale a voler "affrontare le cause profonde" della guerra in Ucraina. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, è apparso invece poco convinto che Vladimir Putin voglia davvero la pace. "Sono scettico da questo punto di vista", ha detto in un'intervista al Tg2Post. "Mi auguro che capisca che continuare la guerra è dannoso per lui", ha aggiunto.
"Tutto il mondo occidentale sostiene l'Ucraina perché sostiene il diritto internazionale", ha ricordato. "Tutti vogliamo la pace, ma che sia una pace giusta", ha sottolineato, "Putin non può pensare di annientare l'Ucraina". Detto questo, Tajani non ha perso le speranze su un'intesa. "Sono convinto che entro la fine di quest'anno si possa arrivare a un accordo", ha detto, "me lo auguro. Ma la situazione è complicata".