I socialisti vincono in Romania
Appena passato un anno dalla carneficina del club di Bucarest, Colectiv, e dalle proteste anticorruzione che portarono alla caduta del governo Ponta IV (4. XI.2015), i romeni hanno riscelto i social-democratici la domenica scorsa quando si sono presentati alle urne; un risultato che lascia un po’ perplessi, commenta la stampa internazionale, dato il calo di popolarità registrato dal partito l’anno precedente.
Il grande vincitore delle elezioni parlamentari del 11 dicembre è stato dunque il Partito Social Democratico di Liviu Dragnea (45%) seguito a grande distanza dal Partito Nazionale Liberale di Alina Gorghiu (20%) e dalla giovane formazione anti-establishment guidata da Nicușor Dan, l’Unione per la Salvezza della Romania (9%), fondata l’anno scorso.
Mentre a Bucarest ora i social-democratici sono alle prese con la nomina del nuovo premier, che, molto probabilmente, verrà aggiudicata all’attuale segretario generale del partito, i mass-media romeni indicano come principali motivi per questa eclatante vittoria sia l’assenteismo elettorale che le misure politiche promesse, capaci di sedurre una parte dell’elettorato: crescita di stipendi e pensioni, l’abbassamento della fiscalità, la costruzione di ospedali e stabilità politica ed economica del Paese .