Iraq sull'orlo della guerra: esecuzioni di massa. L'Onu evacua
L'Alto commisario dell'Onu per i diritti umani, Navi Pillay, ha confermato le notizie di centinaia di esecuzioni sommarie di civili sciiti che quasi certamente costituiscono "crimini di guerra". "Nonostante l'impossibilita', al momento, di verificare i numeri, questa apparentemente serie sistematica di esecuzioni a freddo, gran parte avvenute nell'area di Tikrit, quasi certamente equivalgono a crimini di guerra", ha detto Pillay. Crimini, che pur senza citarli esplicitamente, sono da attribuire agli jihadisti sunitti dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (Isis). Ieri erano stati gli stessi membri di isis a rivendicare il massacro di 1.700 sciiti a Tikrit, citta' natale di Saddam Hussein.
Dopo gli Usa, che hanno ridotto il personale alla grande ambasciata di Baghdad, anche l'Onu teme l'avanzata degli jihadisti sunitti dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (Isis) sulla capitale irachena e ha iniziato le operazioni di trasferimento del il suo staff. La prima tranche di 58 addetti verra' inviata in Giordania. Il 19 agosto del 2003 l'Onu venne colpita al cuore dal primo grande attentato subito dopo la fine delle operazioni militari nel Paese. Nell'attentato all'Hotel Canal di Baghdad persero la vita 21 membri dello staff Onu incluso il capo missione, il diplomatico brasiliano Sergio Viera de Mello.
Gli Stati Uniti sono pronti a discutere con l'Iran della situazione in Iraq, dove gli jihadisti sunniti dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (Isis) continuano la loro avanzata verso Baghdad, ma escludono ogni ipotesi di definire piani per eventuali attacchi coordinati con Teheran. Lo ha chiarito il Pentagono. La stessa posizione era stata espressa stamane dal segretario di Stato John Kerry. Nonostante la prudenza di Washington l'ipotesi di un'alleanza di fatto tra l'Iran, culla dello sciismo, e Usa, in difesa del governo iracheno guidato dallo sciita, Nouri al Maliki, si potrebbe concretizzare.