Israele: procura generale, nessun ostacolo a Netanyahu premier
Non ci sono ostacoli legali per Benjamin Netanyahu a formare e guidare il prossimo governo anche se è incriminato in tre casi per corruzione, frode e abuso di fiducia. E' il parere espresso dal procuratore generale israeliano, Avichai Mandelblit, e trasmesso all'Alta Corte di Giustizia che si riunirà domenica per valutare la petizione presentata da un gruppo di associazioni.
Le incriminazioni, per quanto gravi, non "costituiscono terreno per un intervento giuridico", ha spiegato Mandelblit, sottolineando che "il fatto che il legislatore non abbia formulato una disposizione esplicita in merito alla situazione di un'accusa contro un primo ministro indica una scelta consapevole che un primo ministro può continuare a rimanere in carica fino alla sua condanna con un verdetto finale in merito a un offesa in cui c'è una condotta immorale".
Il 20 aprile Netanyahu ha firmato con il leader di Blu e Bianco, Benny Gantz, un accordo per un governo di unità nazionale che prevede la premiership a rotazione, 18 mesi per ciascuno, a cominciare dal leader del Likud. L'intesa però è soggetta al via libera della Corte Suprema chiamata a decidere se un deputato incriminato possa guidare un esecutivo: se si esprime contro nei primi sei mesi di vita dell'esecutivo unitario, allora il Paese tornerà a elezioni.
Gli alleati di Netanyahu hanno sempre sostenuto che la magistratura non abbia l'autorità per decidere, sottolineando che la legge prevede che un premier si debba dimettere solo se condannato e al termine di tutti gli appelli. Di contro, gli oppositori che hanno presentato la petizione hanno sostenuto che tale norma si applica solo a un premier già in carica mentre a un deputato incriminato - come Netanyahu - non si dovrebbe permettere di formare e guidare un governo. Per The Movement for Quality Government, "Mandelblit si nasconde dietro vaghe parole e legittima la corruzione. Siamo sicuri che il tribunale interverrà e bloccherà (l'idea di) un imputato che forma il governo".
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