L'orbo Orban contro i migranti e l'assordante silenzio dell'Europa
Il carcere per i richiedenti asilo è tornata una cruda realtà per i migranti in arrivo in Ungheria
Il carcere per i richiedenti asilo, è da ieri, tornata una cruda realtà per i migranti in arrivo in Ungheria.
L'ultranazionalista Viktor Orban, dopo muri e reti metalliche, ha nuovamente alzato l'asticella del più bieco egoismo ripristinando una legge che era stata sepolta.
Niente vieta al personaggio in questione con la scusa di rischio terrorismo e inquinamento della cultura ungherese, di 'fottersene' serenamente di essere parte di un club europeo . Una realta' che lo gratifica con aiuti economici significativi e altro.
Nulla gli vieta di ignorare, o far finta di ignorare gli immani sforzi di altri membri, in primis quelli fatti dal nostro paese, ormai unica porta d'accesso per milioni di migranti in cerca di una vita normale e in fuga da fame e guerre.
Altrettanto drammatico e colpevole pero' e' ,su questo frangente , sentire l'assordante silenzio dei plenipotenziari europei. Poche e silenziose le voci europee che si sono sollevate contro questa nuova barbarie populista.
I burocrati di Bruxelles , sempre pronti a sollevare minacce e sanzioni quando occorre togliere la poca pelle della ' strapelata' Grecia o inveire inutilmente contro l'orso siberiano , sembrano quasi non accorgersi delle azioni del premier ungherese, farcite di puro egoismo.
Forse l'unica risposta è che sul tema migranti, cosi come su altri argomenti scottanti, l'unica voce di questa Europa, ormai in crisi di identita', e' 'ognuno per se' e Dio per tutti'.
Lo si e' visto per i sistemi bancari, lo si e' visto sui conti economici dei vari paesi e lo si sta vedendo da tempo nell'approccio verso i movimenti migratori di questo periodo storico. Che qualcuno nei palazzi si accorga , altrimenti sara' la voce del popolo alle prossime elezioni a decidere la fine di un simile modello europeo.