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Esteri
Corea del Nord minaccia: "Nuovi test tutte le settimane". Giappone in allerta

Nord Corea: minaccia nuovi test, anche a cadenza "settimanale"

 

La Corea del Nord continuerà a testare i suoi missili, e lo farà anche a cadenza "settimanale": è l'avvertimento del vice ministro degli Esteri nordcoreano, Han Song-Ryon.

Il regime di Pyongyang continua quindi a rullare i tamburi di guerra, in coincidenza con l'arrivo del vicepresidente americano Mike Pence in Giappone, e sembra ignorare gli allerta di Washington.

"Continueremo a testare altri missili a cadenza settimanale, mensile e annuale", ha detto Han Song-Ryon, intervistato dalla Bbc.

Il viceministro degli Esteri ha minacciato "una guerra fuori controllo" se gli Usa prenderanno un'iniziativa militare.

Poche ore prima, visitando la zona demilitarizzata al confine tra le due Coree, Pence aveva lanciato un nuovo monito al regime di Pyongyang sostenendo che "l'era della pazienza strategica e' finita". "Se gli Usa stanno pianificando un attacco militare contro di noi, reagiremo con un attacco preventivo nucleare con il nostro stile e il nostro metodo", ha reagito il 'numero due' della diplomazia nordcoreana.

 

Corea del Nord: Giappone pronto al dispiegamento truppe in caso di caduta missile in acque territoriali 

 

Per la prima volta il governo giapponese sta prendendo in considerazione la possibilita' di dispiegare forze di autodifesa in caso di caduta di un missile nordcoreano nelle acque territoriali del Paese. Lo hanno riferito i media locali. Le leggi adottate il 29 marzo 2016 hanno diviso le minacce alla sicurezza in tre categorie: la possibilita' dell'aggressione militare, l'ovvia minaccia di aggressione militare e l'aggressione militare. Il governo vuole riconoscere la caduta di un missile straniero nelle sue acque territoriali come una minaccia evidente di aggressione militare che consente il dispiegamento di truppe, ha riferito il giornale "Yomiuri Shimbun".

 

Nord Corea: Tokyo pronta a invio truppe in penisola per evacuare 

Il Giappone e' pronto a inviare truppe nella penisola coreana per riportare a casa i connazionali in loco se la crisi dovesse richiedere la loro evacuazione: lo ha annunciato in Parlamento, a Tokyo, il ministro della Difesa, Tomomi Inada, nelle ore in cui cresce la tensione scatenata dai test missilistici del regime di Pyongyang. 

Le parole dei ministro in Parlamento, rilanciate dall'agenzia Jiji Press e dall'emittente pubblica NHK, sono destinate a creare apprensione anche in Corea del Sud, dove riportano alla memoria la brutale occupazione coloniale giapponese, tra il 1910 e il 1945. La signora Inada, che e' un falco, spinge per un ruolo maggiore dell'esercito giapponese, 'costretto' dalla Costituzione nipponica a un ruolo strettamente di autodifesa. In Parlamento ha spiegato che il Giappone e' pronto a mobilitare le sue truppe se i giapponesi in loco avessero bisogno di essere portati via ma avessero "difficolta' nel partire con mezzi privati di trasporto". Inada ha aggiunto che l'invio delle truppe e' consentito dalla legge giapponese, che richiede pero' il consenso del Paese interessato.

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