Libia, l'Italia costretta all'azione militare
Così aumentano i rischi di attacchi dell'Isis
Da ieri gli Usa hanno avviato bombardamenti aerei sulla città di Sirte, una enclave dell'Isis in territorio controllato dal governo di Unità Nazionale di Fayez al Serraj a Tripoli, riconosciuto dall' Onu e dagli Usa stessi; l'altro governo è quello che ha sede a Tobruk e il cui uomo "forte" è il generale Khalifa Haftar, "ministro della difesa" sostenuto dalla Francia (che ebbe la bella idea di fare fuori Gheddafi senza un piano alternativo) destabilizzando l'intera area con enormi danni per l' Italia, ex Paese colonialista.
Per ora gli attacchi Usa partono dalla Giordania e dalle navi nel mediterraneo ma presto sarà utilizzata la base di Sigonella, in Italia; in questa base sono pronti 11 caccia Usa equipaggiati con missili aria - terra Hellfire più un esercito di droni armati.
Il 21 luglio scorso, a Washington, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni con quello della Difesa Roberta Pinotti hanno firmato con gli Usa un protocollo in cui gli americani potranno disporre di Sigonella ed hanno chiesto l'uso anche di Aviano, ma su questo l'Italia non ha ancora risposto.
E' del tutto evidente che l'Italia aumenterà la propria esposizione nei confronti dell'Isis in un momento in cui il terrorismo sta mostrando tutta la sua capacità d'azione; dunque si tratta di una mossa incauta che mette al rischio la "neutralità" del nostro Paese che finora non ha avuto attacchi diretti da parte dei fondamentalisti islamici. Una decisione grave che Renzi evidentemente non è riuscito ad evitare pur evitando, della qual cosa va dato atto, un coinvolgimento diretto in prima linea dell'Italia allettata dagli Usa con le mostrine di "Paese guida" nella sua ex - colonia; in tutto questo i francesi fanno come al solito i loro interessi sostenendo addirittura l'altro governo e gli inglesi, come il prezzemolo, si trovano comunque presenti da mesi.
Renzi, quatto quatto, si è fatto però fare un decreto che concede al presidente del Consiglio la prerogativa di approvare missioni sotto il controllo dei servizi segreti militari.
Anche questa una mossa che non sarà sfuggita all'Isis…