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Esteri
Mali, i colonnelli Goita, Diaw, Wagué e gli altri uomini forti dietro il golpe

È il colonnello dell'esercito maliano Assimi Goita il nuovo uomo forte a Bamako, dopo il golpe che ha rovesciato, senza spargimento di sangue, il presidente Ibrahim Boubakar Keita (Ibk), che era al potere dal 2013.

"Mi presento, sono il colonnello Assimi Goita, presidente del Comitato nazionale per la salvezza del popolo (Cnsp)" ha detto ai media colui che finora era noto per essere il comandante del Battaglione autonomo delle forze speciali del Mali (Bafs), un'unità d'elité che nei mesi scorsi aveva partecipato alle grandi esercitazioni Flintlock degli Stati Uniti.

Come primo atto di governo, Goita, ha guidato un incontro del Cnsp con i segretari generali dei ministeri, presso il dipartimento della Difesa, a Bamako. "Era mio dovere incontrare i segretari generali per garantire il nostro sostegno alla continuità degli affari dello Stato", ha sottolineato il nuovo capo della giunta al potere, condannata all'unanimità dalla comunità internazionale che chiede un ritorno immediato all'ordine costituzionale, la liberazione di Ibk e dei ministri.

Assimi Goita MaliAssimi Goita
 

"Il Mali si trova in una situazione di crisi socio-politica e di sicurezza. Non abbiamo più diritto all'errore. Noi, con il nostro intervento, abbiamo messo il Paese al primo posto, il Mali prima di tutto", ha aggiunto Goita, circondato dai suoi colleghi della giunta golpista. Il vicepresidente del neo Comitato è il colonnello Malick Diaw, che a soli 25 anni è il più giovane militare maliano con questo grado.

Malick Diaw MaliMalick Diaw
 

Secondo fonti di stampa maliane, Diaw era il vicecapo del campo militare di Kati, lo stesso dal quale era anche partito il golpe del 2012. Un altro uomo forte è il colonnello maggiore Ismael Wagué, vicecapo di stato maggiore dell'aviazione militare, portavoce della giunta, il primo ad aver preso la parola davanti alle telecamere dell'Ortm, la radiotelevisione di Stato, nella notte tra martedì e mercoledì.

Ismael Wagué MaliAl centro, Ismael Wagué
 

Del nucleo dei golpisti fa parte anche il colonnello Sadio Camara, 41 anni, da poco tornato da una formazione di sei mesi in Russia. Apprezzato per la sua serietà e il suo rigore, Camara è stato direttore della scuola militare di Kati.

Colpo di stato in Mali, la reazione della Francia

"L'operazione Barkhane, chiesta dai maliani e autorizzata dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu, continua. I militari francesi in contatto con gli alleati europei e del Sahel continuano a garantire la loro missione con professionalità, a beneficio della sicurezza di tutti".

È quanto scrive in un tweet il ministro francese della Difesa, Florence Parly, a due giorni dal colpo di stato che ha posto fine all'era di Ibrahim Boubacar Keita (noto come Ibk) alla presidenza. Nel quadro dell'operazione Barkhane sono dispiegati 5.100 soldati maliani.

Ieri Emmanuel Macron, chiedendo la liberazione di Ibk, del premier Boubou Cissé e dei componenti del governo presi dai militari, ha assicurato l'impegno della Francia e dei suoi alleati "in Mali e nella regione per la sicurezza delle popolazioni del Sahel e su richiesta dei Paesi del Sahel".

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