Marò, Massimiliano Latorre operato al cuore
Massimiliano Latorre, ricoverato il 2 gennaio per accertamenti, è stato operato al cuore per un difetto congenito. Il marò, che con il commilitone Salvatore Girone è accusato in India della morte di due pescatori durante un'operazione anti-pirateria nel febbraio 2012, è ricoverato da qualche giorno al Policlinico di San Donato Milanese. Le autorità sanitarie dell'ospedale hanno fatto sapere che questa mattina alle 8,30 il fuciliere di marina è stato sottoposto a intervento chirurgico per la chiusura del PFO (forame ovale pervio), intervento che "ha avuto esito positivo". Latorre è in Italia grazie al permesso di quattro mesi concessogli dalle autorità di New Delhi perché potesse curarsi in Italia dai postumi di un ictus. Permesso che scadrà a mezzanotte del 12 gennaio.
L'intervento è stato eseguito dal dottor Mario Carminati, responsabile di cardiologia pediatrica e delle cardiopatie congenite dell'adulto. La decisione di sottoporre il paziente a tale procedura - si legge in una nota - è stata presa dopo che gli accertamenti diagnostici eseguiti in precedenza non hanno identificato fattori di rischio ricollegabili all'evento ischemico subito dal paziente. Se non, appunto, la presenza di PFO, un'anomalia cardiaca in cui l'atrio destro comunica con l'atrio sinistro, a causa della pervietà del forame ovale, permettendo così il passaggio di una quantità più o meno rilevante di sangue dall'atrio destro all'atrio sinistro.
Tale anomalia è diffusa in una percentuale tra il 15 e il 30% della popolazione normale, senza necessariamente determinare conseguenze clinicamente rilevanti. Tuttavia lo "shunt" destro-sinistro può essere fonte di "embolia paradossa": un trombo presente in atrio destro può, cioè, passare in atrio sinistro ed entrare nella circolazione sistemica. Se tale trombo, anche di piccole dimensioni, entra in un'arteria cerebrale può occluderla causando un'ischemia cerebrale più o meno grave.
La procedura di chiusura del PFO - conclude la nota - è stata eseguita introducendo attraverso la vena femorale un catetere che ha raggiunto l'atrio destro e, attraverso il PFO, l'atrio sinistro. Un dispositivo occlusore (denominato comunemente "ombrellino"), avanzato all'interno del catetere, è stato posizionato a livello del setto interatriale, chiudendo in tal modo la comunicazione tra i due atrii. Il perfetto posizionamento dell'ombrellino è stato verificato sia con i monitor della fluoroscopia che con l'ecocardiogramma transesofageo.