Scontri tra ebrei e palestinesi: Netanyahu minaccia il pugno di ferro - Affaritaliani.it

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Scontri tra ebrei e palestinesi: Netanyahu minaccia il pugno di ferro

 
Il clima si fa sempre più teso a Gerusalemme: sabato una famiglia di ebrei ultraortodossi che si stava recando al Muro del Pianto è stata aggredita a coltellate nella Città Vecchia assieme ad altri due passanti. Il bilancio è di due morti e tre feriti, tra cui il bimbo della coppia di appena 2 anni. L’esecutore dell’attacco è un ragazzo palestinese di 19 anni, che è stato poi  ucciso dagli agenti della polizia intervenuti sul posto. L’attentato è stato rivendicato ufficialmente dalla Jihad islamica. Domenica mattina è stato il turno di un ragazzino di 15 anni, ferito a coltellate nei pressi di una stazione di benzina. Non si sa ancora però se l’aggressore, anch’esso ferito mortalmente dalla polizia, sia affiliato ad un qualche gruppo politico

Le autorità per la situazione della sicurezza hanno deciso di interdire l’accesso alla Città Vecchia di Gerusalemme, fatta eccezione per i cittadini israeliani, per i residenti e ai turisti. Bisogna vedere se io governo deciderà di usare il pugno di ferro, possibilità non esclusa dal ministro dei Servizi dell’Intelligence Israel Katz, che anzi ha avvertito che il governo è pronto per un’altra operazione su larga scala come quella del 2002 per frenare la violenza nella regione.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu, che al momento si trovava negli Stati Uniti, ha convocato al suo rientro ministri e vertici militari per un incontro urgente a Gerusalemme.
 
Intanto, un video metterebbe in discussione la versione della polizia circa l’attacco al 15 enne ebreo e la successiva uccisione del suo aggressore palestinese. Secondo i familiari di Fadi Samir sembrerebbe che il ragazzo sia stato assalito da estremisti ebrei e che sia stato colpito ingiustificatamente dalla polizia mentre correva per cercare riparo.

Per Hamas questi attentati sono “Un messaggio chiaro a Israele: il nostro popolo non accetterà mai le misure israeliane” ed intanto l’adolescente palestinese morto nell’attacco viene considerato “un eroe” dall’organizzazione paramilitare palestinese.