Medio Oriente, Tajani a Maiorino: “Disposti a discutere sanzioni a Israele, ma bisogna abbassare i toni” - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 09:26

Medio Oriente, Tajani a Maiorino: “Disposti a discutere sanzioni a Israele, ma bisogna abbassare i toni”

Il ministro degli Esteri: “Siamo favorevoli a una missione Onu a guida araba e a impegnare militari italiani. Siamo favorevoli al riconoscimento della Palestina, ma ci vogliono condizioni che oggi mancano"

di Arianna Conti

Israele, Tajani: "Noi sosteniamo il progetto di ‘due popoli in due Stati’, ma il conflitto non si risolve coi proclami”

Antonio Tajani, ancora irritato per l’attacco ricevuto al Senato dalla senatrice M5S Alessandra Maiorino, replica a La Stampa parlando di clima avvelenato: "Darmi del ‘prezzolato’ è un danno anzitutto all’immagine dell’Italia. Dobbiamo abbassare tutti quanti i toni". Il ministro degli Esteri difende la linea del governo sul conflitto in Medio Oriente: "Noi sosteniamo il progetto di ‘due popoli in due Stati’, ma ottant’anni di conflitto non si risolvono coi proclami. Siamo favorevoli a una missione Onu a guida araba e a impegnare militari italiani. Siamo favorevoli al riconoscimento della Palestina, ma ci vogliono condizioni che oggi mancano".

Tajani respinge le accuse di complicità con Israele: "Dal 7 ottobre 2023 in poi non abbiamo più venduto armi a Israele. Qui si confondono armi con componenti meccaniche o chimiche. Il governo Conte ha venduto a Israele più armi di quanto non abbia fatto questo governo". Rivendica invece l’impegno umanitario: "Siamo il Paese che, insieme a Qatar, Egitto, Arabia Saudita e Turchia, ha accolto più feriti da Gaza. Abbiamo fatto entrare camion del World Food Programme quando nessuno riusciva a farne passare uno". Sulle possibili sanzioni Ue a Israele dice: "Siamo disposti a discuterne, vediamo che proposta ci verrà fatta".

Il ministro guarda anche al fronte ucraino: "Daremo il nostro contributo alla missione Nato per proteggere i cieli della Polonia. Non vogliamo aumentare la pressione su Putin con mezzi militari, ma difendere i nostri alleati senza esitazione". Poi, una riflessione sull’omicidio di Charlie Kirk: "Se il linguaggio diventa violento e istiga le persone, presto o tardi qualche mente malata fa quel che è accaduto a Kirk. In una democrazia la libertà di dire ciò che si vuole deve essere garantita a tutti".

E affonda su Giuseppe Conte: per non aver preso le distanze dalle accuse di Maiorino "Il silenzio di Conte è complice. È stato due volte presidente del Consiglio, mi sarei aspettato un comportamento diverso".

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