NordCorea, stallo all'Onu sull'ipotesi di nuove sanzioni
Gli Stati Uniti sono "arenati" in negoziati con la Cina sulla risposta da dare al primo lancio di un missile balistico intercontinentale da parte di Pyongyang
Malgrado la loro volontà di imporre rapidamente nuove sanzioni delle Nazioni Unite contro la Corea del Nord, gli Stati Uniti sono "arenati" in negoziati con la Cina sulla risposta da dare al primo lancio di un missile balistico intercontinentale (Icbm) da parte di Pyongyang. Lo hanno dichiarato fonti diplomatiche. L'ambasciatrice americana al Palazzo di Vetro, Nikki Haley, aveva dichiarato al Consiglio di Sicurezza due settimane fa che avrebbe presentato "nei prossimi giorni" una bozza di risoluzione sulle sanzioni, in risposta a quella che ha definito una "chiara escalation militare". Questi colloqui sono "ancora in corso", ha dichiarato un diplomatico del Consiglio di Sicurezza, sotto condizione di anonimato, "Non c'è nessun passo in avanti malgrado la pressione degli Stati Uniti per fare prima del solito. (Il processo) è piuttosto lento".
Altri quattro diplomatici dell'Onu hanno confermato che i negoziati procedono a rilento. Interpellato sui progressi nei negoziati, l'ambasciatore cinese Liu Jieyi ha dichiarato che "non ce ne sono ancora" e ha aggiunto di non prevedere un accordo rapido su una bozza di risoluzione. "E' un problema complesso", ha aggiunto. Queste nuove sanzioni potrebbero comprendere la sospensione degli approvvigionamenti di petrolio, l'interdizione per i lavoratori nordcoreani inviati all'estero o l'imposizione di nuove limitazioni aeree e marittime. I negoziati sono complicati dalla posizione della Russia, che sostiene che il missile nordcoreano sparato il 4 luglio era in realtà di media gittata, contestando la necessità di sanzioni più dura contro la Corea del Nord. Il Consiglio di Sicurezza ha già adottato nel 2016 due regimi di sanzioni per incrementare la pressione su Pyongyang: in totale, ne ha imposti sei dal primo test nucleare del Paese nel 2006.