Nsagate, Snowden: escluso il ritorno negli Usa
La sentenza di condanna a 35 anni di detenzione per Bradley Manning dimostra chiaramente che non ci sarebbe un processo equo negli Stati Uniti per Edward Snowden: ne e' convinto Anatoli Kucherena, l'avvocato russo della talpa dell'Nsagate che ha ottenuto asilo temporaneo in Russia, commentando la pena inflitta al militare che passo' documenti militari e diplomatici a Wikileaks.
Il legale, che ha seguito la pratica della richiesta di asilo a Mosca, ha detto di aver discusso con il suo assistito del processo Manning, in una recente conversazione privata.
"Se Edward aveva pensato qualche tempo fa di tornare negli Stati Uniti per affrontare un processo equo, ora e' assolutamente evidente che proprio nessuno presta attenzione alla posizione di una persona, alle sue motivazioni", ha detto citato da Ria Novosti, "si fa di tutto per metterla in prigione per aver rivelato informazioni".
L'avvocato ha poi aggiunto che le speranze di giustizia, nutrite da Snowden prima del processo Manning, sono svanite con la sentenza di ieri. "Se Manning viene condannato a 35 anni per aver rivelato informazioni sulle uccisioni di civili pacifici, come si puo' parlare di rispetto della giustizia, anche nel caso di Edward?", ha denunciato Kucherna.