Esteri
Oscar a Trump

Ori e diamanti nella notte degli Oscar. Così vince facile Trump
La scorsa notte abbiamo assistito alla cerimonia degli Oscar, in verità piuttosto imbarazzante per l’incredibile errore commesso nello scambio delle buste.
Ma, come prevedibile, parte della serata è stata dedicata al dileggio del nuovo presidente Usa Donald Trump, con tanto di twitter proiettati in gigantografia in stile, appunto, hollywoodiano.
Lo stato di tensione tra Trump e i media e Hollywood data da prima della sua elezione ed è un fenomeno sociologico interessante perché spiega molto del successo elettorale dello stesso Trump.
La “notte degli Oscar” è stata infatti e -come al solito- il trionfo di un certo cattivo gusto radical chic in cui grandi donne di colore vestite con sgargianti vestiti rosso fuoco rigorosamente costosissimi e di marca tipo Valentino ed Armani si commuovevano in diretta piangendo non prima di aver debitamente insultato Trump.
Ora, un operaio che ha perso il lavoro in Minnesota che è un po’ l’equivalente della nostra “casalinga di Treviso” di morattiana memoria sicuramente non prende bene questo “spettacolo” perché identifica tout court e cioè con quella naturale capacità di esemplificazione e schematizzazione delle menti di chi deve mettere su il pranzo con la cena per lui e la sua famiglia quello a cui assiste ad un indecente esibizione “radical chic”.
Ecco spiegato in maniera sommaria e un po’ brutale il successo di Trump.
La maggioranza degli americani ha problemi concreti e si è semplicemente stufato di vedere i ricconi di sinistra vestiti d’oro e diamanti fargli la morale e i pistolotti contro la povertà e il clima che cambia.
A pensarci bene, questa chiave di lettura spiega bene anche quello che è successo in Italia con Renzi; una sinistra “firmata” prima o poi provocherà la reazione dei suoi elettori…