Per Macron l'"Effetto Kennedy" in agguato. L'analisi
Macron super celebrato.
La vittoria di Macron ha stimolato i media mondiali ed europei in particolare a eccessivi accostamenti che sanno di celebrazione anzi tempo.
Dopo il discorso di insediamento in realtà abbastanza banale ed infarcito di luoghi comuni e retorica si sono liberati i riflessi patellari che hanno subito richiamato i discorsi di John Kennedy e di de Gaulle.
Tutto questo denota semplicemente la fame di leader e di figure rappresentative che serpeggia in Europa alla faccia della retorica democratica; il popolo cerca sempre l’eroe e la figura forte.
I media, forse ringalluzziti dallo “scampato pericolo” della elezione della Le Pen si sono quindi scatenati in eccessivi elogi e celebrazioni del nuovo “belloccio” della politica europea che ha la “faccia giusta” per incarnare il radical - chicchismo sempre all’opera in quel di Francia (e che ne vide la nascita nel famigerato ’68).
Gli ingredienti per il tormentone ci sono tutti: belloccio giovane, radical -chic, senza (eccessiva) forfora, abbastanza alto e con moglie Brigitte (molto più grande di lui ed in un inopinato completino color carta da zucchero al discorso) sua ex professoressa che scalpita per avere la maggiore visibilità possibile.
Ricorda molto l’innamoramento mediatico che ebbero i media per Zapatero, leader spagnolo scomparso nel nulla dopo il completo fallimento della sua sedicente politica riformista.