Russia, Iran, Medio Oriente, terrorismo: le conseguenze del raid Usa in Siria
L'attacco degli Usa alla Siria ha conseguenze potenzialmente devastanti
LE POSSIBILI CONSEGUENZE DELL'ATTACCO USA IN SIRIA
Una cosa è certa: l'attacco degli Stati Uniti alla Siria non resterà senza conseguenze. L'intervento di Donald Trump, non preventivabile fino a qualche settimana fa visto il disinteresse annunciato sin dalla campagna elettorale del neo presidente Usa per Medio Oriente ed Europa, va infatti a toccare corde pericolosissime. Washington si è andata a ficcare in un campo minato che rischia di esplodere e causare ripercussioni potenzialmente devastanti.
ESCALATION CON LA RUSSIA
Il rischio più evidente è quello dell'incrinamento totale dei rapporti tra Stati Uniti e Russia. Non è certo un mistero che Assad sia molto legato, e da molto tempo, con Mosca. Il Cremlino non può vedere di buon occhio l'azione di Washington in Siria. Non solo per motivi ideologici ma anche di opportunità e di "peso politico". Intevenendo in Siria, infatti, Trump cerca di togliere lo scettro dalle mani di Putin. Il presidente russo finora era stato infatti l'attore principale sulla Siria e si accingeva a diventarlo sul Medio Oriente. La Casa Bianca, coscientemente o no, sta provando a ridimensionare il protagonismo russo nell'area. E, c'è da giurarci, Putin non può accettare in maniera silenziosa che ciò accada, soprattutto in un momento di turbolenza interna, tra le proteste di piazza e l'attentato a San Pietroburgo.
CONFLITTO CON L'IRAN
Il pericolo più concreto è però quello di un inasprimento dei rapporti tra Stati Uniti e Iran. Rapporti già messi a durissima prova dall'elezione di Trump alla Casa Bianca. Negli scorsi mesi il neo presidente e i suoi uomini di fiducia hanno più volte attaccato l'Iran, definendolo "il principale sponsor del terrorismo" e promettendo di cancellare l'accordo sul nucleare raggiunto con Teheran da Barack Obama. Assad è un alleato fondamentale per l'Iran perché mantiene aperto il corridoio sciita che da Teheran arriva in Libano passando per Iraq e, appunto, Siria. I raid americani non faranno altro che aumentare il clima di tensione e gli sviluppi sono imprevedibili.
CAOS IN SIRIA E INSTABILITA' TOTALE IN MEDIO ORIENTE
La portata della campagna americana in Siria non è ancora chiara. Da Washington c'è chi fa sapere che si tratta di "una tantum" ma la situazione è fluida. In ogni caso la sorte di Assad sembra a questo punto segnata, quantomeno per Washington. Sembrava che il presidente siriano potesse riabilitarsi e crearsi un ruolo per il futuro della Siria grazie all'appoggio russo-iraniano, il recalcitrante via libera turco e il disinteresse americano. Ma l'utilizzo con le armi chimiche, che Damasco e Mosca negano, ha cambiato le carte in tavola. E anche se il raid di Washington restasse un caso isolato sembra proprio che Assad non possa più ambire a restare al suo posto. Una situazione che chiaramente crea caos in Siria e in tutto il Medio Oriente, visti i legami incrociati di Damasco con i paesi dell'area.
L'ALLERTA TERRORISMO
L'instabilità in Siria e Medio Oriente potrebbero avere come conseguenza l'innalzamento del rischio terrorismo. A preoccupare è soprattutto la presenza di migliaia di foreign fighters originari dell'Europa pronti a rientrare in patria e colpire secondo le direttive dello Stato Islamico. Il timore è che, come accadde in Iraq, gli Usa intervengano in Siria senza avere una precisa strategia per quello che può succedere dopo. Se così fosse non è escluso che le frange jihadiste possano guadagnare terreno.
@LorenzoLamperti