Russia, proteste anti-Putin. Colpito un altro deputato d'opposizione
Un collaboratore del deputato d'opposizione russo Ilya Ponomaryov e' stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta sui disordini di massa dello scorso 6 maggio, quando una manifestazione contro l'allora neo-eletto presidente Vladimir Putin degenero' in scontri tra le forze di sicurezza e i dimostranti. Secondo quanto reso noto dal Comitato Investigativo, citato dall'agenzia di stampa statale 'Ria-Novosti', in quell'occasione Dmitri Rukavishnikov , 35 anni, spinse la cabina di un bagno chimico verso agenti della polizia, danneggiandola, e creo' ostacoli al lavoro delle forze dell'ordine. Secondo gli inquirenti, la responsabilita' dell'uomo, a capo del movimento del Fronte di Sinistra nella regione di Ivanovo, e' provata da "un video, testimonianze oculari e da altro materiale".
Nel cosiddetto 'caso Balotnaya',dal nome della piazza dove si verificarono i tumulti, sono indagate 27 persone di cui diverse gia' da mesi in custodia cautelare. Il leader del Fronte di Sinistra, Serghei Udaltsov, i due attivisti Leonid Razvozzhayev e Konstantin Lebedev e il parlamentare georgiano Givi Targamadze sono accusati di aver organizzato i disordini seguiti a mesi di proteste contro i presunti brogli elettorali e al ritorno di Putin per la terza volta alla Presidenza. Tutti e quattro hanno respinto le accuse. Udaltsov e Lebedev sono agli arresti domiciliari mentre Razvozzhayev e' in prigione. Targamadze, invece, sarebbe sulla lista dei ricercati internazionali su richiesta di Mosca. Uno dei partecipanti alla manifestazione, Maxim Luzyanin, e' gia' stato condannato, a novembre, a quattro anni e mezzo di detenzione per colluttazioni con i poliziotti. Per i difensori dei diritti umani si tratta di un caso montato ad arte dalle autorita' per screditare l'opposizione, e per scoraggiare le proteste di piazza.