Sarkozy rompe il silenzio: "Vogliono abbattermi"
"Contrariamente a quello che si scrive tutti i giorni non provo oggi alcun desiderio di coinvolgermi nella vita politica del Paese". L'ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, rompe dopo due anni il suo silenzio e, in un lungo articolo sulle pagine di Le Figaro, decide di "parlare ai francesi" rifiutando le accuse giudiziarie e lamentando le intercettazioni di cui e' stato oggetto: "La Francia dei diritti dell'uomo - ha detto il presidente - e' molto cambiata". "Non ho mai chiesto di essere al di sopra della legge - ha continuato Sarkozy - ma non posso neanche accettare di esserne al di sotto".
In sito francese Mediapart aveva pubblicato alcuni estratti di conversazioni tra l'ex presidente francese e il suo avvocato Thierry Herzog in merito all'inchiesta Bettencourt. Dalle conversazioni emerge che un magistrato, Gilbert Azibert chiamato dai due 'l'amico Gilbert' teneva costantemente informati i due sugli sviluppi del caso. L'avvocato Herzog, inoltre, si rivolge poco signorilmente ai due giudici titolari dell'inchiesta come 'bastardi di Bordeaux'. Sempre il giudice Azibwert inoltre informava Sarkozy in merito a un'altra inchiesta, quella sui finanziamenti alla campagna elettorale di Moamer Gheddafi nel 2007.