Nuova bufera giudiziaria su Sarkò. Ombre sui finanziamenti elettorali
Nuove beghe giudiziarie per Nicolas Sarkozy mentre si decidono le candidature della 'droite' francese alle presidenziali 2017. Nei confronti dell'ex presidente francese, formalmente accusato la settimana scorsa di corruzione e traffico d'influenze, è stata aperta una nuova inchiesta in merito ai finanziamenti della campagna elettorale per le presidenziali nel 2012. Il caso è nato dalla decisione dell'organismo di controllo elettorale, Cnccfp, di invalidare i conti di Sarkozy per la campagna elettorale, perché superiori al tetto di spesa fissato. Da qui, l'ordine di ripagare sia i 363.615 euro in eccesso, che i 153mila avuti in anticipo dallo Stato.
La sentenza è stata confermata dalla Corte costituzionale nel luglio 2013, impedendo cosi' all'Ump di ottenere dallo Stato il rimborso di 10,6 milioni di euro di spese elettorali. Lo spettro della bancarotta per il partito conservatore venne allontanato grazie alla raccolta fondi organizzata da Sarkozy che permise di pagare i debiti, comprese le sanzioni inflitte direttamente all'ex presidente. La procura di Parigi sta indagando se queste ultime, pagate dall'Ump, non fossero invece a carico dello stesso ex capo dello Stato. Di recente, riferisce Le Figaro, a causa di sospetti su fatture false, il triumvirato provvisoriamente a capo dell'Ump, composto dagli ex premier Alain Juppe', Francois Fillon e Jean-Pierre Raffarin, ha chiesto una revisione completa dei conti del partito. Lo studio, che sarà presentato domani, confermerebbe, secondo Le Parisien, che i conti sono stati pagati dall'Ump per Sarkozy. Philippe Blanchetier, l'avvocato dell'Ump che ha convalidato la decisione di pagare la sanzione per l'ex capo di Stato, è anche il legale di Sarkozy da lui difeso di fronte alla Corte Costituzionale. Sono stati poi i commissari ai conti dell'Ump il 1 luglio ad allertare la giustizia sul pagamento delle sanzioni.