Snowden da 15 giorni fermo a Mosca. In attesa di asilo

Neppure l'offerta di asilo politico giuntagli dal presidente venezuelano Nicolas Maduro, o la possibilita' di accoglierlo ventilata da quello nicaraguense Daniel Ortega, hanno indotto finora Edward Snowden a rompere il silenzio. L'ax analista informatico della Cia, le cui rivelazioni hanno fatto scoppiare lo scandalo dell'Nsagate, non ha reagito in alcun modo alle novita'. Almeno ufficialmente, rimane confinato nell'area transiti dell'aeroporto moscovita di Sheremetyevo, da dove non puo' uscire. Se anche il trentenne americano accettasse la proposta di Maduro, non e' chiaro poi come potrebbe sperare di raggiungere il Venezuela: collegamenti aerei diretti tra Mosca e Caracas non ne esistono, e l'unica ipotesi rimane di passare per l'Avana.
Un'eventuale autorizzazione a transitare per Cuba, a parere degli esperti, sarebbe peraltro meno scontata di quanto appaia a prima vista: non e' escluso infatti che le autorita' locali optino per evitare nuove frizioni con gli Stati Uniti, tanto piu' che questi ultimi potrebbero tentare d'intercettare il velivolo di linea che avesse a bordo con se' la 'talpa'. L'unica certezza, comunque, e' che sul volo decollato oggi dalla capitale russa per quella dell'isola caraibica Snowden non c'era. Il Cremlino sulla mossa di Maduro non si e' voluto sbilanciare: "Non sono affari che ci riguardino", ha tagliato corto Dmitry Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin. Meno drastico ma altrettanto laconico Alexei Pashkov, capo della commissione Esteri della Duma: sarebbe la soluzione migliore, si e' limitato a osservare il parlamentare.