Schiaffo del governo di Madrid ai catalani - Affaritaliani.it

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Schiaffo del governo di Madrid ai catalani

Pronto al dialogo sì, ma restando nella cornice della legalità. Il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy così ha parlato oggi in seguito delle elezioni di ieri nella regione catalana, in cui gli indipendentisti hanno ottenuto la maggioranza dei seggi al Parlamento, 72 su 135 (maggioranza 68), ma ottenendo solo al 47,8% dei voti, non avendo quindi la maggioranza assoluta. Per il premier "i sostenitori della rottura non hanno mai avuto l'appoggio della legge e da ieri sappiamo che non hanno neppure l'appoggio della maggioranza della società catalana", ha sottolineato, aggiungendo che le liste indipendentiste non hanno la maggioranza assoluta dei voti.

Rajoy si è detto pronto a dialogare con i vincitori, ma ha ribadito che non ha intenzione di mettere in discussione "l'unità della Spagna, la sovranità nazionale o la libertà di tutti gli spagnoli".

Avanti con la secessione. Ma gli indipendentisti catalani sono decisi a lanciare il 'processo' verso la secessione, che dovrà portare la regione del nordest della Spagna verso l'indipendenza nel 2017. Lo ha annunciato Raul Romeva, capolista di Junts Pel Sì, durante una conferenza stampa. "Il messaggio (degli elettori) è chiaro. Noi abbiamo la maggioranza, che legittima totalmente il fatto di avviare il processo", ha detto Romeva a Barcellona.

Il monito di Berlino: "Catalogna rispetti trattati Ue e Costituzione nazionale". La Catalogna deve onorare i trattati europei e rispettare la Costituzione spagnola: lo ha affermato il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert, dopo la vittoria degli indipendentisti nelle elezioni di ieri nella regione spagnola.

"Siamo convinti sia importante che, con tutto quello che sta accadendo ora, sia mantenuto il rispetto della legge, sia rispetto ai trattati europei sia alla legge nazionale, vale a dire la Costituzione spagnola", ha affermato.