Spagna, nuove rivelazioni nello scandalo bustarelle inchiodano Rajoy

Nuove rivelazioni e nuove smentite sullo scandalo di corruzione e bustarelle che sta devastando l'immagine del conservatore Partito popular del premier Mariano Rajoy. Il quotidiano di centrodestra El Mundo ha pubblicato oggi le foto di un foglio scritto a mano dall'ex tesoriere del partito, Luis Barcenas, in custodia cautelare nell'ambito delle indagini della procura anticorruzione sulla "contabilità occulta" del Pp.
"I documenti originali di Barcenas indicano che Rajoy ha percepito complementi di stipendio illegali durante almeno tre anni (1997, 1998 e 1999), fra quelli in cui fu ministro nel governo di José Maria Aznar", ha scritto il quotidiano di Madrid.
Torna così in primo piano lo scandalo scoppiato nelle fila della destra spagnola a inizio anno, che aveva spinto Rajoy a smentire formalmente si aver ricevuto denaro. Le cifre che non sarebbero state dichiarate dal capo del governo non sono da capogiro, anzi: per il 1998 si tratterebbe di 25.542 euro. Ma in un paese prostrato dalla crisi, in cui la disoccupazione ormai colpisce il 27% della popolazione e fra i giovani ha raggiunto la sconvolgente percentuale del 57%, lo scandalo rischia di costare caro al partito e al governo.
Il quotidiano di centrosinistra El Pais a gennaio aveva parlato di 25.200 euro all'anno circa fra il 1990 e il 2008, ma si trattava di fotocopie, smentite all'epoca dal partito. La pubblicazione degli originali, secondo El Mundo, "polverizza gli alibi" di Rajoy.
Il Pp ha smentito nuovamente quanto pubblicato oggi da El Mundo: "Il Partido popular ripete che non riconosce questi appunti e il loro contenuto e non li riconosce in alcun caso come rappresentanti la contabilità di questa formazione politica", ha scritto il partito in un comunicato. "Il Pp vuole anche ricordare - ha aggiunto - che tutti gli stipendi dei suoi responsabili e del personale del partito sono sempre stati versati nella legalità e nel rispetto delle normative fiscali".
L'opposizione del Partito socialista (Psoe), anch'essa in gravi difficoltà politiche ma al momento risparmiata da scandali finanziari a livello nazionale, ha reclamato oggi le dimissioni del premier: "Oggi è l'onore personale del capo del governo a essere in causa", ha detto la numero due del Psoe, Elena Valenciano, secondo cui "se sarà dimostrato che ha davvero ricevuto soldi come ministro, e ha mentito come presidente (dell'esecutivo), non può continuare alla guida del governo spagnolo".
L'ex tesoriere Barcenas è stato arrestato a fine giugno dal giudice Pablo Ruz, e accusato di delitti "contro l'amministrazione pubblica, contro il fisco, e per riciclaggio", nell'inchiesta che riguarda il cosiddetto "affare Guertel", un'altro scandalo scoppiato nel 2009 che coinvolge il Pp e una serie di imprese. Sempre da imprese vicine al partito proverrebbero le bustarelle del nuovo scandalo esploso a gennaio sulla contabilità occulta. La magistratura aveva poi accorpato le due indagini e gli inquirenti hanno scoperto che Barcenas aveva due conti segreti in Svizzera, per un totale di 47 milioni di euro.