Sud Sudan: "fallito colpo di stato", presidente impone coprifuoco
Il governo del Sud Sudan ha definito un tentativo di "colpo di stato che pero' e' fallito" la rivolta scoppiata la notte scorsa nella caserma di Jebel, nella capitale Giuba. A denunciarlo e' stato il presidente Salva Kiir, che a luglio aveva destituito il proprio vice Riek Machar a cui sono rimasti fedeli le unita' scelte della Guardia Presidenziale che hanno ingaggiato combattimenti con le truppe lealiste, dilagati in gran parte della citta'. "Le autorita' hanno il pieno controllo della sicurezza", ha assicurato Kiir tenendo una conferenza stampa in alta uniforme, attorniato dai propri ministri. "Gli assalitori sono fuggiti, e le nostre forze li stanno inseguendo". L'esecutivo ha imposto il coprifuoco dalle 18 alle 6 del mattino che restera' in vigore fino a quando sara' necessario.
Durante gli scontri circa 800 civili erano stati costretti a cercare rifugio in una base delle Nazioni Unite situata nei pressi dell'aeroporto, a nord del quale si trova un'altra caserma teatro delle ostilita', quella di Bilpam. Machar appartiene a un gruppo dissidente all'interno dell'Splm, il Movimento di Liberazione del Popolo Sudanese, il partito al governo gia' punta di lancia della lotta per l'indipendenza dal regime settentrionale di Khartoum. "Non e' nuovo a questo genere di avventura militare per salire al potere", ha commentato Jok Madut Jok, un analista locale. Durante la guerra civile contro il Sudan del Nord, combattuta fra il 1983 e il 2005, il deposto vice presidente cambio' in effetti piu' volte schieramento. Considerato molto spregiudicato, dopo la rimozione ha piu' volte accusato Kiir di comportarsi come un "dittatore", ed e' riuscito a portare dalla sua parte diversi dirigenti-chiave dell'Splm tra cui Rebecca Garang, vedova di John Garang, eroe della lotta per la secessione e considerato una sorta di padre fondatore della Nazione piu' giovane al mondo, nata solo due anni fa.
Gli osservatori ritengono pero' che all'origine della faida vi sia il tentativo di Kiir di stroncare la corruzione, e la rivalita' tra le rispettive etnie: il capo dello Stato e' infatti un dinka, l'ex vice un nuer al pari, sembra, della maggior parte dei rivoltosi.