Summit per la pace e la sicurezza in Africa. 600 ministri africani arrivano all'Eliseo
Due giorni per discutere di Africa e del problema della pace ne continente nero. All'Eliseo stanno arrivando 600 ministri africani che si confronteranno con Hollade e i ministri francesi sulla crisi nella Repubblica Centrafricana ma non solo. L'Africa è un continete in piena esapansione e "altri Paesi, come la Cina, se ne sono accorti prima di noi" sostiene Hollande.
Nel summit saranno rappresentati circa 40 Stati Africani. Si parlerà della crisi in Centrafrica dove, come noto, la Francia ha invitato i suoi soldati.
LA SITUAZIONE IN CENTRAFRICA - Scontri fra ex ribelli che controllano la città e le milizie, con tiri di armi automatiche e forti esplosioni, sono avvenuti stamane all'alba in vari quartieri di Bangui, capitale della Repubblica centrafricana. Scondo testimoni, il bilancio è di almeno 23 morti e 64 feriti. Tra le vittime figurano anche donne e bambini. Il Centrafrica è nel caos dopo il rovesciamento, lo scorso marzo, del presidente François Bozizé da parte della coalizione Séléka, e da giorni il Paese è in preda a una spirale di violenza e regolamenti di conti tra cristiani e musulmani. Gli spari nella capitale sono cominciati verso le 5,30 ora locale nella zona nord della città. Successivamente si sono estesi ad altri quartieri non lontani dal centro città, nella zona del fiume. "Ci sono state sparatorie in tutta la città", ha detto Amy Martin, capo dell'Ufficio Onu per il coordinamento umanitario a Bangui. Gli ex insorti hanno riferito di essere stati attaccati dalle milizie locali e dai combattenti fedeli al presidente deposto.
Sylvain Groulx, capo della missione di Medici senza frontiere (Msf) nel Paese, ha riferito che gli scontri hanno provocato "diversi morti e feriti", già portati nell'ospedale comunitario di Bangui, dove Msf ha disposto una equipe medica e chirurgica". Il premier centrafricano, Nicolas Tiangaye, ha intanto lanciato un appello al dispiegamento dei soldati francesi "immediatamente" dopo il voto della risoluzione dell'Onu, previsto oggi. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deve autorizzare l'intervento francese in Repubblica centrafricana in appoggio alle forze africane già presenti per il ripristino dell'ordine nel Pese. "Vista l'urgenza, il mio auspicio è che l'intervento si faccia nei tempi più rapidi, immediatamente dopo la risoluzione", ha detto all'agenzia France Presse il premier Tiangaye, che si trova a Parigi per il summit sulla pace e la sicurezza in Africa, che si terrà domani e dopodomani all'Eliseo. L'esercito francese ha riferito che "circa 250 soldati francesi sono già stati dispiegati a Bangui a seguito di incidenti nella notte". "Verso le 3:00, ci sono stati degli scontri tra gli ex-Séléka e degli elementi armati non identificati (...). Le forze francesi hanno dovuto reagire", ha detto un portavoce.