Thailandia, spari sui manifestanti. Palazzi del governo sotto assedio

Nuovi scontri a Bangkok tra i manifestanti anti-governativi
che da giorni protestano contro il premier thailandese, Yingluck Shinawatra, e la polizia schierata a difesa dei palazzi governativi. Al lancio di pietre, le forze di sicurezza hanno risposto con gas lacrimogeni, cannoni ad acqua e, nei pressi del palazzo del governo, anche con proiettili di gomma. Secondo testimoni oculari citati dalla Bbc, i dimostranti hanno preso il controllo di un camion della spazzatura e di una camionetta della polizia e li hanno usati contro le barricate. Corrispondenti locali hanno sottolineato che i manifestanti in strada sono in numero inferiore rispetto ai giorni precedenti mentre sono aumentati giovani provocatori contro la polizia.
Decine di scuole, almeno una sessantina, e universita' sono rimaste chiuse mentre i dipendenti pubblici non si sono presentati al lavoro. Anche le Nazioni Unite hanno chiuso l'ufficio principale a Bangkok. Nonostante l'escalation delle proteste, in mattinata il premier aveva ribadito l'intenzione di non dimettersi, respingendo la richiesta del leader dell'opposizione, Sushep Thaugsuban, che nel faccia a faccia di domenica sera l'aveva esortato a lasciare l'incarico e sciogliere il Parlamento. Intervenendo alla televisione nazionale, la sorella del magnate Thaksin aveva anche sottolineato che le forze armate sarebbero rimaste "neutrali" e che la polizia non sarebbe ricorsa alla "forza" contro i manifestanti