Un film su Hillary Clinton. E i Repubblicani minacciano il boicotaggio
Non è ancora ufficiale, ma Hillary Clinton potrebbe candidarsi alle presidenziali del 2016. Gli impegni presi in questi mesi dall'ex Segretario di Stato lasciano intendere che stia sondando il terreno per un'eventuale 'discesa in campo'. Dopo il passo indietro dall'Amministrazione Obama la moglie di Clinton non si è dedicata al relax, ai viaggi o all'esercizio fisico (come invece aveva anticipato al New York Times). Invece si è spesa in conferenze in giro per gli States, per le quali viene pagata più di 200 mila dollari a partecipazione.
Dallas, Los Angeles, Grand Rapids, Chicago sono le città che finora l'hanno vista protagonista di una serie di incontri volti a valorizzare l'esperienza politica acquisita negli ultimi anni - come fecero prima di lei il marito Bill, Condoleeza Rice, Colin Powell o ancora Madeleine Albright - e a spiegare l'impatto sociale di riforme, come quelle di immigrazione e sanità, volute dall'amministrazione Obama.
Lo scopo di Hillary è quello di stringere legami con quei gruppi che esercitano pressione sul Congresso. Come il National Multi Housing Council, una potente associazione che raggruppa i maggiori agenti immobiliari degli Stati Uniti. O l'American Society of Travel Agents, una lobby che preme perché le compagnie aeree riferiscano i dati di bagagli e carte d'imbarco alle agenzie di viaggio.
Intanto il Comitato nazionale del partito repubblicano (Rnc) ha minacciato di boicottare Cnn e Nbc se non cancelleranno la produzione in programma di due film sull'ex segretario di Stato, Hillary Clinton, che potrebbe candidarsi alle prossime presidenziali del 2016. Il presidente del comitato, Reince Priebus, ha scritto ai dirigenti delle emittenti, avvertendo che potrebbe chiedere al comitato un voto vincolante che blocchi la collaborazione con le tv per i dibattiti tra i candidati repubblicani, in vista delle presidenziali del 2016.
La scorsa settimana, Nbc e Cnn avevano annunciato rispettivamente la produzione di una serie di quattro ore e di un documentario sull'ex first lady. Nalla sua lettera, Priebus accusa i due network di un "velato tentativo di influenzare le elezioni del 2016", di essere iniqui nei confronti di altri candidati democratici oltre che di quelli repubblicani, e ricorda la raccolta fondi fatta dagli addetti di Comcast, società madre di Nbc, per la rielezione di Obama. Il Guardian ricorda come anche il partito repubblicano avesse accettato le donazioni di News Corp, che possiede Fox News.
Nbc ha sottolineato che la decisione è stata presa indipendentemente dalla divisione spettacolo della rete, mentre Cnn ha consigliato ai repubblicani di attendere, prima di giudicare un progetto che è ancora ai primi passi; il boicottaggio da parte del partito, inoltre, sarebbe solo un cattivo servizio per l'elettorato. Un recente sondaggio dell'emittente Abc, in collaborazione con il Washington Post, vede la Clinton sostenuta dal 57% degli americani