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Esteri
Usa 2016: gli americani non vogliono elemosina, ma poter diventare milionari

Di Ernesto Vergani

Gli americani non votano in negativo, ma dimostrano che sono la più potente democrazia del mondo e che il loro sogno è fatto di responsabilità, lavoro, coraggio e determinazione. Due le cause della vittoria di Donald Trump su Hillary Clinton: la comunicazione politica e, soprattutto, l’economia.

Gli americani – ma anche gli europei e gli italiani – sono stanchi della politica spettacolo. Capiscono, come insegna il marketing, che la comunicazione è efficace se è a sostegno di un prodotto (progetto politico). Tra Hillary che entra sul palco mimando Mick Jagger e il più normale Donald, scelgono il secondo.

Barack Obama fino all’ultimo ha continuato, ignorando la regola “A ciascuno il suo mestiere”, a fare il poeta: “Non importa cosa accadrà – ha dichiarato - domani sorgerà il sole”. - E di qui la solidità della sobria Angela Merkel e la difficoltà del “comunicatore” Matteo Renzi -. Si lasci perdere la credibilità del giornalismo - intrinsecamente una cosa seria - spettacolo…

Seconda causa: l’economia. Gli americani non sono gli europei o gli italiani. Non vogliono l’elemosina dallo Stato, gli 80 o i bonus una tantum di 500 euro, ma sentirsi dire e credere: “Con me, chiunque di voi, può diventare milionario”. Gli americani hanno temuto l’europeizzazione, la burocratizzazione, l’italianizzazione - per l’ americano medio  sono inconcepibili le immagini dei migrati ospitati gratuitamente, sfamati e pagati per non lavorare, in spregio alla regola “Chi non lavora, non mangia”.

Notizie positive e da copione. Intanto Trump dice di voler unire l’America, mentre i mercati, che prediligono la chiarezza, reagiscono come previsto: di fronte all’incertezza lo fanno negativamente, ma nel medio periodo, con i tagli alle tasse a tutti i livelli e l’equilibro che Trump e la Finanza troveranno, l’economia Usa ripartirà trascinando quella mondiale.

 

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