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Esteri
Usa 2016: Obama invita repubblicani contro Trump. Clinton accusa Wikileaks

Usa 2016: Obama invita repubblicani a prendere distanze da Trump
 

E adesso e' lo stesso presidente Usa, Barack Obama, a pungolare i Repubblicani perche' prendano le distanze dal loro candidato alla Casa Bianca, Donald Trump. A un evento a Greensboro, in North Carolina, a sostegno della candidata del suo partito, la democratica Hillary Clinton, Obama si e' detto sorpreso del fatto che si possa denunciare Trump per le sue dichiarazioni sessiste ma continuare a sostenerlo nella corsa alla Casa Bianca. "Adesso ci sono persone che dicono 'Sono profondamente in disaccordo, davvero disapprovo..... Ma ancora lo appoggiamo'. Essi ancora pensano che lui possa diventare presidente, il che e' privo di senso secondo me". "Sento qualcun altro che dice... 'beh', sono cristiano quindi penso che tutti debbano essere perdonati perche' nessuno e' perfetto'. Ebbene, questo e' vero. anch'io certamente non sono perfetto, e anch'io credo nel perdono e nella redenzione, ma questo non significa che voglio eleggere questa persona presidente". Il leader del repubblicani e n. 1 del Gop, il presidente della Camera, Paul Ryan, si e' detto disgustato dei commenti di Trump sulle donne, e ha annullato la sua presenza a un evento con il magnate del 'real estate' nel fine settimana, nel suo collegio elettorale, il Wisconsin. Ma Ryan non sembrerebbe aver ritirato il suo endorsement a Trump, come altri repubblicani hanno fatto: ha detto pero' chiaramente ai suoi colleghi repubblicani che non difendera' piu' Trump ne' fara' campagna per lui e si concentrera' sulla difesa dell'attuale maggioranza repubblicana alla Camera dei Rappresentanti.


Usa 2016 Trump vs Clinton: Guerra interna sempre più dura nel GOP, Democratici compatti

A meno di 4 settimane dal voto per le presidenziali americane, l'8 novembre, il Partito Repubblicano e' ormai spaccato. Una crisi senza precedenti che rischia di far restare a bocca asciutta il Grand Old Party: se la Casa Bianca e' ormai data per persa, il rischio e' che il Gop perda anche la maggioranza tanto di Camera che Senato. Compatti invece i democratici. Hillary Clinton, che avanza in tutti i sondaggi, ha fatto campagna insieme ad al Gore, ex vice del marito Bill. Sedici anni fa, Al Gore perse le elezioni presidenziali proprio in Florida per 537 voti, e il fattore determinante alla sua sconfitta fu il fatto che Ralph Nader, il candidato dei Verdi, aveva drenato oltre 97.421 preferenze. "Ogni voto conta", ha detto Al Gore accanto alla candidata democratica alla presidenza, un allerta agli elettori che pensano di votare la candidata dei Verdi, Jill Stein, o il Libertario, Gary Johnson, entrambi che pescano voti nel bacino della Clinton.

"OGNI VOTO CONTA", AVVERTE GORE SCONFITTO PER UN PUGNO DI VOTI L'ex vicepresidente Usa, Al Gore, ha ricordato la sua clamorosa sconfitta nelle elezioni presidenziali del 2000 per ricordare all'elettorato che ogni voto e' cruciale nella corsa alla Casa Bianca. "Il vostro voto conta davvero, davvero, E molto", ha detto Goto a un comizio della campagna elettorale del suo partito, in cui e' apparso a fianco della candidata, Hillary Clinton. Gore ha parlato a un evento in Florida, uno Stato che risulto' determinante per l'elezione del suo rivale George W.Bush nelle elezioni presidenziali del 2000. Bush vinse per appena 537 voti nello Stato e oltre 90mila andarono all'ambientalista Ralph Nader, che evidentemente drenava voti proprio in campo democratico. "Quelli di voi che hanno meno di 20 anni potrebbero non ricordare le elezioni del 2000 e quel che accadde in Florida e in tutto il Paese", ha messo in guardia Gore. "Ogni voto conta".
   TRUMP CONTRO REPUBBLICANI SLEALI, SONO PEGGIO DI HILLARY Donald Trump si scaglia a muso duro contro i repubblicani che gli hanno voltato le spalle: in un tweet, il candidato repubblicano ha sparato a zero contro "i repubblicani sleali": "sono molto piu' difficili della disonesta Hillary. Ti attaccano da tutte le parti. Non sanno come si vince - glielo insegnero' io!".
   CASA BIANCA, TRUMP "RIPUGNANTE" SU DONNE Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ritiene "ripugnanti" le dichiarazioni del candidato repubblicano Donald Trump sulle donne. Lo riferisce il portavoce Josh Earnest. Obama ritiene che queste dichiarazioni possano essere equiparate ad una "aggressione sessuale".


Usa 2016, team Clinton accusa Wikileaks e la Russia di hackeraggio Usa 2016

Il numero uno della campagna elettorale di Hillary Clinton, John Podesta, ha accusato il fondatore di WikiLeaks Julian Assange di aiutare il rivale repubblicano Donald Trump nella corsa elettorale alle Casa Bianca e nello stesso tempo la Russia di essere dietro l'ultimo attacco hacker al suo account Gmail, dopo il quale il sito di Assange ha pubblicato migliaia di mail personali del consigliere politico della candidata democratica. Anche se non si sono verificate vere e proprie rivelazioni, le email hackerate hanno aperto una finestra sul lavoro del team più ristretto di Clinton. Podesta ha descritto la tempistica della fuga di notizie, e la pubblicazione su Wikileaks avvenuta venerdì, come una "curiosa coincidenza" avvenuta poco dopo che il Washington Post aveva pubblicato il video shock di Trump sulle donne. Il consigliere politico democratico, che è stato accanto a Obama e a Bill Clinton, ancora prima che a Hillary, ha avanzato l'ipotesi che si sia trattato della "loro contromossa per cercare di postare l'attenzione pubblica dalle terribili cose che Trump ha detto in quel video". Podesta ha ammesso di non sapere se sia stata "una decisione di Assange cercare di aiutare Trump o se c'è stato qualche coordinamento", ma quello che è certo è che "è una coincidenza terribilmente curiosa che sia accaduto quando la temperatura dell'acqua si avvicinava all'ebollizione". Podesta ha aggiunto parlando con i giornalisti: "Non possiamo confermare l'accuratezza di questa fuga di notizie, sappiamo che i russi potrebbero aver trasmesso documenti modificati. Vorrei dire che l'interferenza russa in queste elezioni e il loro apparente tentativo di influenzarla in favore di Trump dovrebbe essere la maggiore preoccupazione di tutti gli americani".

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