Dopo l’assalto al Congresso del 6 gennaio, nel giorno della proclamazione di Joe Biden, gli Stati Uniti si preparano a un altro giorno che rischia di portare disordini ma soprattutto pericoli per l’incolumità del presidente eletto. Secondo quanto ha riferito la Cnn infatti, l'Fbi sta monitorando con attenzione le notizie di "varie minacce di fare del male al presidente eletto Joe Biden in vista della cerimonia di giuramento" del 20 gennaio.
L’emittente americana aggiunge dettagli sull'allarme in merito ad altre possibili proteste, anche armate, tra il 16 e il 20 gennaio nella capitale e negli altri Stati Usa. "Altre indiscrezioni indicano minacce contro la vicepresidente eletta Kamala Harris e la speaker della Camera Nancy Pelosi”.
Biden al momento si mostra tranquillo e ha detto che non teme di giurare all'aperto sul fronte occidentale di Capitol Hill a una settimana dall'assalto dei fan di Donald Trump. "Non ho paura di fare il giuramento all'esterno, siamo stati informati", ha assicurato il prossimo inquilino della Casa Bianca dopo l'allerta dell'Fbi, mentre alcuni ex dirigenti del Bureau consigliano di spostare la cerimonia all'interno del parlamento per motivi di sicurezza.
In via precauzionale il presidente uscente Trump, che non sarà presente all'evento (non era mai successo nella storia statunitense), ha approvato lo stato d'emergenza a Washington Dc in vista della giornata di inaugurazione di Biden. Il via libera di Trump consente al dipartimento di Sicurezza Nazionale e alla Fema (la protezione civile americana) di coordinare la risposta e gli aiuti per la capitale nel caso di proteste violente e armate come lo scorso 6 gennaio.
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