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Esteri
Usa, la ‘chiamata alle armi’ di Trump ai suoi ‘ragazzi orgogliosi’ di destra
(fonte Lapresse)

Donald Trump nell’ultimo confronto con Joe Biden non ha condannato il supremazismo bianco e nemmeno lo ha fatto nei confronti dei 'Proud Boys’,'i ragazzi orgogliosi’ che rappresentano un gruppo di estrema destra.

Anzi ai ‘Proud Boys’ il Presidente ha mandato un messaggio ‘subliminale’ dal sapore vagamente preoccupante ‘Proud Boys, rimanete indietro e aspettate’. Una sorta di 'chiamata alle armi' che ha infiammato la rete sociale. 

‘Fermatevi e smettetela’ il messaggio mandato invece al Gruppo e a tutte le organizzazioni supremaziste bianche dal dem Biden in una conferenza stampa ad Alliance in Ohio, uno degli stati chiave per le elezioni. 

 Ma chi sono e quando sono nati i ‘Proud Boys’?

Nel 2016 nel corso della campagna di Trump contro Hillary Clinton un attivista della destra, il canadese Gavin McInnes, fondò il Gruppo in cui sono accettati solo uomini. Immediatamente il Gruppo ha fatto capire da che parte voleva stare: tanta retorica nazionalista, antimusulmana e misogina ‘sparata' a tutto spiano in internet.

E poi le manifestazioni di estrema destra contraddistinte dalle magliette nere e gialle. E sempre i membri dei ‘Proud Boys’ nel 2017 a Charlottesville si distinsero per la violenza. Un loro membro neonazista uccise una persona con la macchina e ne ferì ben 19.

E sempre Donald Trump ha diviso le responsabilità da entrambe le parti, destra e sinistra, sostenendo che ‘ c’è cattiva gente da una parte e altrettanta molto violenta dall’altra ma pure buona gente in entrambi i lati’. Una dichiarazione dal sapore vagamente salomonico ma che non è mai entrata nella radice del problema, quella cioè di un crescente razzismo che continua a permanere in molte sacche della società americana. 

Dal canto loro i ‘Proud Boys’ si descrivono come ‘sciovinisti occidentali’, stanchi di dover chiedere scusa per aver creato il mondo moderno e per avere una certa ‘vicinanza’ con il supremazismo bianco. 

Negli archivi dell'FBI sono definiti come ‘un gruppo estremista con legami con il supremazismo bianco’. Mentre il Southern Poverty Law Center ( l’Organizzazione che profila i movimenti estremisti americani) li include nei gruppi di odio del Paese.

Nell’anno di George Floyd e di Black Lives Matter, delle proteste contro gli abusi della polizia, i Proud Boys hanno organizzato manifestazioni contro il movimento BLM. Nei 100 giorni di proteste di Portland il Gruppo ha organizzato una manifestazione a sostegno di Trump con oltre 200 persone, alcune di queste armate. Ma per il Presidente i disordini erano tutta colpa di Antifa, il movimento di estrema sinistra che condivide battaglia diverse, dalla lotta al razzismo, fino all’omofobia.

Ma il messaggio lanciato ai 'Proud Boys' da Trump di stare fermi ed aspettare sembra essere stato recepito fin troppo perchè sempre su twitter i due Presidenti del Gruppo, Joe Biggs e Enrico Tarrio hanno risposto con un vagamente minaccioso ‘ il Presidente ci ha detto di stare fermi ed aspettare di lottare contro Antifa, bene Presidente noi siamo pronti’.

Ma il Dipartimento Americano di Sicurezza Nazionale ha subito avvertito che i supremazisti bianchi rappresentano la  minaccia terrorista nazionale ‘più persistente e letale’, che l’America dovrà affrontare dal 2021.

Puo’ un Presidente che vuole vincere il secondo mandato puo' schiacciare l’occhio ad un movimento con queste connotazioni?    

 

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