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Esteri

Usa, Pompeo: investimenti Cina non fanno il bene dell'Italia

"Quando la Cina si presenta e vuole investire nei vostri porti, quasi certamente non è per il bene del popolo italiano". Così il segretario Stato americano Mike Pompeo in un'intervista a Fox News rilasciata a Roma rimarca la contrarietà degli Usa alla collaborazione tra Italia e Cina e all'accordo sulla Via della Seta. "Possono arrivare con i soldi, può essere una bella sensazione, l'affare può essere una transazione importante in un dato momento, ma c'è un costo enorme, un prezzo enorme. L'assenza di libertà politica che seguirà alla maggior parte di questi accordi è reale e abbiamo esortato le nazioni - rimarca - ad essere riflessive mentre si impegnano, per essere sicuri che lo stiano facendo in un modo che vada effettivamente a beneficio della loro nazione". "Sia che si tratti di infrastrutture cinesi qui in Europa, infrastrutture di telecomunicazione, sia che si tratti di sistemi portuali, abbiamo visto i cinesi - avverte - usare il loro volto commerciale, la loro impronta commerciale per rendere migliore e più sicura la loro gente ed estendere la loro influenza in questi paesi politicamente, e da una prospettiva di sicurezza che non è costruttiva.

Usa-Italia, Pompeo: forte intesa su risposta a sfida cinese

"Abbiamo una forte intesa con l’Italia sulla risposta alla sfida cinese”. Lo dichiara il segretario di Stato Americano, Mike Pompeo, in un’intervista a Repubblica, nella quale spiega: “Conosciamo il pericolo portato dai regimi autoritari, l’Europa sa quali minacce posso venire dalle iniziative dei comunisti ed ora stiamo osservando con attenzione le loro azioni quando si manifestano. Siamo concentrati su Huawei ma, più in generale, i loro investimenti non sono privati perché vengono sovvenzionati dallo Stato”. Secondo il segretario di Stato di Trump, non si tratta dunque di “transazioni trasparenti, libere e commerciali come tante altre nel mondo bensì vengono eseguite a beneficio esclusivo del loro apparato di sicurezza” ma invece “sono azioni predatorie che nessuna nazione deve, può consentire”. “C’è il partito comunista cinese all’origine di questi rischi e minacce. Per questo Europa e Stati Uniti devono unire gli sforzi: al fine di impedirgli di avere successo in ciò che stanno provando a realizzare”, dichiara Pompeo, secondo cui “il mondo intero era addormentato davanti alla minaccia cinese, inclusi gli Stati Uniti. È stato l’intervento del presidente Donald Trump a far aprire gli occhi a tanti. Ora prendiamo questa minaccia molto seriamente e lo stesso vale per l’Europa. Il governo italiano inizia adesso a vedere con chiarezza quali sono i rischi associati agli investimenti provenienti dal partito comunista cinese”.

Per Pompeo, poi, i settori dell’economia italiana in cui gli interventi cinesi sono più aggressivi sono “il sistema di telecomunicazioni, della gestione dei dati e delle infrastrutture più tradizionali come strade, ponti e soprattutto porti marittimi, verso i quali i cinesi sono molto attivi. Si presentano con ingenti fondi sussidiati dal capitalismo di Stato rendendo molto difficile per le aziende europee competere per appalti e commesse sul piano finanziario. Si pone così un grave rischio per la sicurezza nazionale che i governi europei, incluso quello italiano, devono prendere molto seriamente quando si trovano davanti a simili offerte da parte cinese”. Quanto alle modalità con le quali in materia si sta muovendo il premier italiano Conte e tutto il governo, Pompeo risponde: “Stanno dimostrando molta serietà e lo apprezziamo. Ma non mi sorprende perché con l’Italia condividiamo gli stessi valori, comprendiamo i rischi che vengono dall’avere relazioni con i regimi autoritari impegnati in attività predatorie. Sono rassicurato dalle iniziative adottate dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dal suo ministro degli Esteri davanti alle mosse compiute dal partito comunista cinese in Italia”. 

Usa, Pompeo: con Vaticano discussione costruttiva su Cina

Con il Vaticano "abbiamo avuto una discussione costruttiva. Abbiamo obiettivi condivisi". Così il segretario di Stato americano Mike Pompeo in un'intervista a Fox News rilasciata a Roma. "Li abbiamo esortati a prendere una posizione più forte, ad esprimere la loro testimonianza contro queste violazioni (dei diritti umani) che avvengono in Cina", riferisce Pompeo rispondendo sull'appello Usa alla Santa Sede a non rinnovare l'accordo con Pechino sulla nomina dei vescovi. "Con il presidente Donald Trump, gli Stati Uniti stanno lavorando su questa questione ora da tre anni e mezzo - ha rimarcato - continuiamo a volere una vita migliore per il popolo della Cina. Per noi è importante e per me è anche una questione personale come uomo di fede. Spero che insieme otterremo risultati migliori per le minoranze religiose in Cina".

Usa, Pompeo: spero di tornare presto per incontrare il Papa 

"È un uomo impegnato. L'abbiamo programmato un po' tardi. Non sempre incontra anche i ministri degli Esteri". Così il segretario di Stato americano Mike Pompeo spiega il mancato incontro con Papa Francesco in occasione della sua visita in Vaticano. "Hanno chiarito che nel mio prossimo viaggio potremo farlo (l'incontro) e spero di tornare presto e di avere la possibilità di confrontarmi con lui. È stato un bell'incontro quello che abbiamo avuto esattamente un anno fa. E Spero di avere di nuovo l'occasione di vederlo quanto prima".

Usa, Pompeo: ho onorato la forza morale della Chiesa

"E' qualcosa di cui il popolo americano chiede ai suoi leader di parlare, ed è quello che stavo facendo. Stavo onorando il potere della Chiesa cattolica, la sua capacità di fare del bene morale in tutto il mondo. Ne sono profondamente convinto". Così il segretario di Stato Mike Pompeo spiega, sempre a Fox News, la sua decisione di lanciare un appello pubblico alla Chiesa con un editoriale sulla rivista "First Things", perché non rinnovasse l'accordo con la Cina sulla nomina dei vescovi. "Esortiamo" la Chiesa "a continuare a usare il suo potere persuasivo, la sua capacità di influenzare i cuori e le menti delle persone in tutto il mondo - rimarca - per migliorare la vita delle persone che si trovano in situazioni molto difficili, anche in Cina". L'amministrazione americana, rimarca, è stata "abbastanza coerente nel chiedere diritti migliori, libertà religiosa in tutto il mondo. Il presidente, il nostro primo presidente a varare un ordine esecutivo sulla libertà religiosa ne ha parlato in termini profondamente personali alle Nazioni Unite".

Isis, Pompeo "elogia" l'Italia

"Rimpatriare e perseguire i terroristi è il modo più efficace per impedire loro di tornare sul campo di battaglia". Così il segretario di Stato americano Mike Pompeo, in una nota, "elogia" per L'Italia per l'arresto in Siria della foreign fighter Alice Brignoli, 42 anni, rimpatriata con i suoi 4 figli, "che ora potranno avere la possibiltà di una vita migliore". La donna era andata a in Siria con il marito e i figli a combattere con l'esercito del califfato. "L'Italia ha dimostrato il suo costante impegno... rimpatriando una cittadina italiana che è accusata di essere una sostenitrice dell'Isis in Siria che sarà sottoposta a processo", osserva il capo della diplomazia Usa. Washington "loda il governo italiano per l'importante esempio" incoraggiando "tutte le nazioni a rimpatriare e perseguire i loro cittadini che sono andati in Siria e in Iraq per sostenere l'Isis". Gli Stati Uniti, conclude il capo di Foggy Bottom, "ringraziano anche forze democratiche siriane per il loro incredibile contributo per la sconfitta del cossidetto califfato dell'Isis e per i loro continui e risoluti sforzi per impedire ai combattenti dell'Isis o ai membri delle loro famiglie di tornare al terrorismo".

 

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