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Via della Seta, sbarco a Trieste. Salto di qualità al 3° Belt and Road Summit

La Via della Seta fa il salto di qualità con la terza edizione del "Belt and Road Summit: Successful Business in the way ahead", organizzato da The European House Ambrosetti in collaborazione con il China Development Institute. Dopo le prime due edizioni, nel 2017 a Venezia nel 2018 a Shenzhen, volte a comprendere, rispettivamente, in che cosa consistesse la Belt and Road e quali fossero le iniziativa da intraprendere per esprimerne appieno il potenziale, stavolta si sale su un livello più operativo.

Durante l'importante evento, che si tiene di nuovo in Italia, stavolta a Trieste, l'obiettivo è infatti quello di concentrarsi sulla concreta cooperazione business to business e sulle opportunità industriali sorte nei Paesi che si trovano lungo le sue rotte marittime e terrestri. Un salto di qualità che avviene a qualche mese di distanza dalla firma, avvenuta lo scorso marzo a Roma, da parte dell'Italia del memorandum di adesione al colossale progetto infrastrutturale e commerciale lanciato da Pechino nel 2013.

E non è certo un caso che la location prescelta sia Trieste, visto il ruolo che il porto della città del Friuli Venezia Giulia può giocare proprio in ambito BRI. Tra i relatori presenti alla Stazione Marittima di Trieste, figurano Fang Gang, presidente del China development institute, Li Junhua ambasciatore della Cina in Italia, Giovanni Tria, ex ministro dell'Economia, viceministri dell'Iran e del Myanmar, vertici di organizzazioni industriali (Singapore) e del commercio marittimo provenienti da vari Paesi, il presidente dell'Autorità portuale di Trieste, Zeno D'Agostino, rappresentanti della Bers. Un'occasione importante di confronto per implementare la cooperazione bilaterale sulla Via della Seta. 

Proprio sulla cooperazione bilaterale ha posto l'accento l'ambasciatore cinese in Italia, Li Junhua, durante il suo intervento: "La globalizzazione ha riplasmato il mondo negli ultimi 30 anni e la Belt and Road si propone di collegare porzioni del mondo con grandi ritorni economici senza precedenti. La Belt and Road initiative può far sì che la globalizzazione sia più equilibrata e armoniosa", ha dichiarato Li, auspicando il mantenimento di apertura e cooperazione tra Italia e Cina, respingendo il protezionismo e promuovere liberalizzazioni per distruggere i muri e non costruirli unendo le forze.

Fan Gang, presidente del China Development Institure, ha dichiarato durante il suo intervento: "Il governo cinese ha investito per costruire parchi industriali e tecnologici e sarebbe triste che ci fossero bellissime via di comunicazione, ma nessun traffico che si sposta". Gang ha dato anche qualche dato, ricordando che la Cina ha costruito 800 parchi sul suo territorio e "84 in tutto il mondo soprattutto nel sud est asiatico, in Africa, Asia centrale. Lo sviluppo e l'industrializzazione sono affidati ai privati, la Belt and road initiative  potrebbe essere utile per modificare gli investimenti e per valorizzare la produttività locale che è fondamentale per lo sviluppo in generale".

Significativa la presenza anche di Massimiliano Fedriga, presidente della Lega del Friuli Venezia Giulia, che ha auspicato uno sviluppo delle relazioni culturali e non solo commerciali e logistiche lungo la Via della Seta. "Questo territorio fa parte di un importante passaggio per la Via della Seta e non è solo il porto di Trieste", ha detto Fedriga, aggiungendo che la costruzione di un sistema logistico del centro ed est Europa rappresenta un'opportunità per gli scambi commerciali e lo sviluppo delle imprese e industrie di entrambi i territori".

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