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Brunello Montalcino, i Paperoni argentini investono ancora in Toscana. Rumors

Dopo aver “conquistato” ormai tre Continenti, cresce ancora in Italia la galassia enologica dell’imprenditore argentino Alejandro Bulgheroni, tra gli uomini più facoltosi al mondo. È un Bulgheroni “no limits”, quello che, stando a rumors WineNews, per la terza volta in meno di quattro anni “mette piede” nel territorio del Brunello, con l’acquisto di Tenuta Vitanza a Montalcino, 53 ettari di terreno, dei quali 26 sono coltivati a vigneto (di cui 15 ettari a Brunello dislocati in diverse aree del territorio, e dei restanti 6 a Igt, 3 a Chianti e 2 a Rosso di Montalcino) per una cifra stimabile sui 12/15 milioni di euro. Un’azienda già molto tecnologica e vocata all’agricoltura sostenibile, per volontà di Rosalba Vitanza e Guido Andreatta, proprietari dal 1995 della Tenuta Vitanza, la cui produzione tocca oggi 200.000 bottiglie, di cui 150.000 di Brunello di Montalcino.

Una passione, ed un interesse, da parte del businessman Bulgheroni, per il vino italiano, di cui il 2016 scrive un nuovo capitolo e fa crescere ancora la proprietà di cantine e vigneti, per oltre 150 ettari vitati tra i più pregiati e quotati d’Italia, a Montalcino, Bolgheri e nel Chianti Classico. Già proprietario della splendita Tenuta di Dievole nel Chianti Classico (80 ettari), dove è sbocciata la passione per l’Italia ma grazie all’olio, era il 2012 quando per la prima volta il petroliere argentino Alejandro Bulgheroni sbarcò nel territorio del Brunello, con l’acquisizione di Poggio Landi, tra le realtà più storiche di Montalcino (25 ettari a vigneto); quindi, nel 2013, sempre a Montalcino, la compravendita di Podere Brizio (9 ettari vitati, di cui 7 a Brunello); e nel 2015, l’arrivo anche a Bolgheri, con l’acquisto di 30 ettari di vigneto, gettando le radici per costruire un grande progetto vinicolo.

Ci sono, poi, gli investimenti effettuati negli altri due Continenti, dove si estendono le proprietà di uno degli uomini più ricchi d’Argentina, secondo la rivista “Forbes”: Vistalba, Tomero e Argento in Argentina; Bodega Garzón in Uruguay (acquistata sempre nel 2016 per 85 milioni di dollari); Château Suau a Bordeaux in Francia; Renwood Winery in California; e, da ultima, ancora nel 2016, Greenock Farm in Barossa Valley che ha segnato lo sbarco anche in Australia, con un investimento da 2 milioni di dollari australiani, e portandovi il know how dell’enologo italiano Alberto Antonini, tra i winemaker di maggior successo nel mondo.

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