Reinterpretare un emblema della cucina italiana, apportando innovazioni gustose e originali? Si può fare e ci è riuscito perfettamente lo chef Vincenzo Guarino, il Re Mida dell’haute cuisine nazionale, capace di far brillare la stella Michelin ovunque vada. Ultima ma non ultima, la stella conquistata lo scorso anno, dopo soli sette mesi dall’arrivo nelle cucine de “L’Aria” di Como, presso il Mandarin Oriental.
Fatidico, a Sorrento, è stato l’incontro tra Vincenzo Guarino e Maurizio Mastellone, patron del ristorante-pizzeria “Basilico Italia” nonché creatore del “Pesto sorrentino”, realizzato con noci di Sorrento, olio extravergine di oliva Dop Penisola Sorrentina, provolone del Monaco dei Monti Lattari e basilico napoletano.
Ispirato dall’aromaticità del nuovo Pesto, Guarino (nella foto) si è cimentato nella rivisitazione del tradizionale gnocco dando vita al “Bottone sorrentino”. Ma facciamo un passo indietro di qualche secolo: sembra che lo gnocco alla sorrentina, piatto simbolo della cucina locale, sia nato dall’ inventiva di un oste di piazza Tasso che, impastate le patate lesse con uova, farina e acqua, ne fece dei tocchetti da condire con sugo di pomodoro, sui quali adagiò pezzetti di fiordilatte, bontà casearia prodotta nella vicina Agerola, completando il piatto con tanto basilico, nella sua varietà napoletana, quella caratterizzata da foglie larghe, bollose e dal gusto leggermente mentolato. Il piatto conquistò immediatamente sorrentini e viandanti e, rapidamente, si diffuse prima sulle tavole della città e poi, da lì, in tutta Italia, fino a essere conosciuto e apprezzato nel mondo.
Ora, dalla creatività dell’executive chef Vincenzo Guarino, è nato lo gnocco del terzo millennio, il “Bottone sorrentino”, realizzato con patate lesse, farina, parmigiano e uovo. Dall’impasto si ricavano dei piccoli dischi, che si farciscono con fiordilatte fuso e poi si chiudono. Una volta cotti a vapore, li si adagia nel piatto su una zuppa di pomodoro Cuore di bue di Sorrento e uno strato di Pesto sorrentino.
Un piatto storico rivisitato che è possibile degustare solo a Sorrento, presso “Basilico Italia”, e nelle cucine dello chef Vincenzo Guarino.
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