Giovani e agro alimentare: cresce il feeling anche al sud
Raffaele Maiorano, giovane imprenditore calabrese di quarta generazione alla guida dell'omonima azienda. Una realtà produttrice di eccellenze nei settori dell'olioextravergine bio e del formaggio. Ma non solo, Maiorano è anche cofondatore di Terranéa Cosmetici, per prodotti di bellezza preparati solo con olio di oliva e latte di bufala. Ultimo ma non ultimo è dal 2013 Presidente di Anga, l'Associazione Nazionale dei Giovani imprenditori Agricoli di Confagricoltura e, in questa veste lo abbiamo incontrato.
I recenti dati di Eurispes indicano un ritorno dei giovani alla terra, é un trend da voi confermato?
"Non é proprio cosí, ma é necessario spendere due parole su questo argomento. Infatti, se da un lato, negli ultimi anni sono diminuite del 27% le aziende agricole guidate da under 35, dall'altro sono aumentati significativamente gli iscritti alle Facoltà di Agraria e a tutti quegli studi afferenti all'agroalimentare. C'è grande attrazione per il lavoro nella aree food, nella zootecnia, nel marketing alimentare. In ogni caso un buon segnale.
Però meno aziende agricole?
"No, si è registrata invece una trasformazione nel panorama : ben l'81% delle aziende agricole medio-grandi si sono strutturate , pronte per la competizione globale".
E allora il paradigma piccolo è buono, grande è cattivo ha un senso?
"Mai come oggi è discutibile , anzi le grandi realtà devono sottoporsi, quotidianamente, a controlli rigorosissimi e al giudizio di un consumatore estremamente sofisticato. Bisogna lavorare sulla qualità che ti permette, solo quella, di stare dentro alla grande distribuzione. Insomma la qualità paga e deve essere pagata. Questo concetto, anche grazie alle campagne televisive dei grandi chef, comincia a radicarsi nel consumatore".
E il mondo dei social e del web in generale come vi aiuta?
"Come associazione moltissimo, perché, in tempo reale, raggiungiamo la nostra base associativa. Fra gli imprenditori si comincia a capire il valore di una campagna pubblicitaria realizzata via web anzichè su carta. Per concludere mi permetta di dire che uno strumento di diffusione di conoscenza per il settore è rappresentato dalle partnership con aziende, che ci consentono di portare avanti diverse iniziative: convegni, incontri territoriali, trasferimento di best practices. Un valore aggiunto davvero significativo".
Insomma, un giovane imprenditore, un uomo di relazioni con una visione dei problemi a 360 gradi. I suoi sono messaggi e fatti concreti che portano a ben sperare per un comparto, quello agricolo, importante spina dorsale del nostro paese.
Intervista tratta dal portale
Coltura & Cultura
Come nasce quello che mangiamo?
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