Home
Garlasco, la fotografa convocata in Procura: nuove verifiche su Andrea Sempio
La Procura convoca la fotografa che immortalò Andrea Sempio davanti alla casa di Chiara Poggi poche ore dopo il delitto. Nuovi accertamenti sul caso Garlasco

Nuovo capitolo nel caso Garlasco. La Procura ha convocato la fotografa che, il giorno del delitto, scattò alcune immagini ad Andrea Sempio davanti alla villetta di via Pascoli, poche ore dopo l’omicidio di Chiara Poggi. Una decisione che riporta sotto i riflettori uno degli episodi più controversi della vicenda giudiziaria e che potrebbe aprire nuovi scenari investigativi.
A diffondere la notizia è stato Mattino Cinque, che ha rivelato come gli inquirenti intendano approfondire le circostanze esatte in cui furono realizzate le fotografie e soprattutto verificare se dalle immagini possano emergere dettagli utili mai analizzati davvero fino in fondo. Non si tratta solo di stabilire un orario preciso o una dinamica ambientale, ma di comprendere se quei scatti racchiudano elementi che, a distanza di anni, possano assumere un nuovo valore investigativo.
Leggi anche: Garlasco, il giudice Vitelli apre una crepa sulla condanna di Stasi: Troppe incertezze
Le fotografie mostrano Andrea Sempio nei pressi dell’abitazione della vittima, in un momento temporale molto vicino al ritrovamento del corpo. Proprio questo dettaglio temporale le rende oggi particolarmente sensibili sul piano investigativo. Gli inquirenti, secondo quanto trapela, vogliono chiarire se la fotografa abbia notato comportamenti, movimenti o presenze che all’epoca non furono considerati rilevanti oppure vennero dati per scontati.
La convocazione rientra nel più ampio filone di riapertura critica del caso, alimentato dalle nuove perizie sul DNA e dalle recenti dichiarazioni di consulenti e avvocati che hanno rimesso in discussione alcune certezze processuali. Le immagini, in questo contesto, potrebbero acquisire una nuova lettura tecnica alla luce delle attuali conoscenze scientifiche e dei nuovi strumenti disponibili.
Non è escluso che la fotografa possa fornire anche elementi indiretti: condizioni della scena, persone incontrate, atteggiamenti, clima emotivo di quelle ore concitate. In casi così delicati, ogni dettaglio, anche apparentemente marginale, può diventare cruciale per ricostruire una cronologia più precisa dei fatti.
Il caso Garlasco continua dunque a riservare colpi di scena, a quasi vent’anni da una tragedia che ha segnato profondamente l’opinione pubblica italiana. La convocazione della fotografa rappresenta un ulteriore segnale che l’inchiesta non si limita a rivedere documenti cartacei o perizie scientifiche, ma intende ripercorrere anche il racconto umano e visivo di quelle ore drammatiche.
Resta ora da capire se dalle parole della donna possano emergere nuovi spunti investigativi o se il suo racconto servirà solo a chiarire definitivamente il contesto di quelle immagini diventate, col tempo, parte della memoria collettiva sul delitto di Chiara Poggi
