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Cop 26, Draghi: "Andare molto oltre quanto fatto al G20”. Al via Glasgow
Mario Draghi Lapresse

I principali obiettivi sono: stabilire l'importo dei contributi nazionali per arrivare a un riscaldamento globale di 1,5 gradi o comunque sotto i 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali; mettere nero su bianco un impegno chiaro sulla finanza climatica, ovvero l'ammontare delle risorse da destinare ai Paesi più poveri e fragili per la transizione energetica (risorse nell'ordine dei 100 miliardi di dollari l'anno); stabilire regole condivise sul fronte delle emissioni, con un nuovo corpus di criteri di calcolo, in cui è da stabilire quanto resterà del sistema dei permessi attuali. Parole incisive arriveranno dal Principe Carlo d'Inghilterra, secondo il discorso anticipato dai media britannici: la crisi climatica si contrasta mettendosi "sul piede di guerra", scandirà dalla Scozia.

"Questa Cop 26 deve essere l'inizio di un nuovo slancio, un salto quantico nella nostra lotta contro il cambiamento climatico. E i nostri giovani devono essere al centro di questo processo", ha aggiunto Draghi, parlando alla sessione inaugurale. "Negli ultimi anni - ha sottolineato Draghi - i giovani ci hanno reso un servizio portando il tema del clima al centro del nostro dibattito politico. I giovani sono stati al centro del Vertice pre-COP di Milano. A Glasgow, qui, noi dobbiamo renderli orgogliosi".

Peraltro, "intendiamo trasformare l'evento Youth 4 Climate che abbiamo tenuto a Milano in un appuntamento fisso di tutte le Cop", ha spiegato Draghi. "Le generazioni future ci giudicheranno per ciò che otteniamo o che non riusciamo a raggiungere. Dobbiamo coinvolgerli, ascoltarli e, soprattutto, imparare da loro", ha concluso il presidente del Consiglio.

Perché concentrarsi sul clima? Perchè per il premier "il cambiamento climatico ha anche gravi ripercussioni sulla pace e la sicurezza globali. Può esaurire le risorse naturali e aggravare le tensioni sociali. Può portare a nuovi flussi migratori e contribuire al terrorismo e alla criminalità organizzata. Il cambiamento climatico puo' dividerci".

"Grazie a un costante dialogo e alla cooperazione - ha nel contempo rivendicato Draghi - abbiamo compiuto buoni progressi nell'affrontare il cambiamento climatico. I Paesi del G20 rappresentano circa il 75% delle emissioni globali di gas serra e circa l'80% del Pil mondiale. Al vertice dello scorso fine settimana a Roma, gli Stati membri del G20 hanno concordato che dobbiamo limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5 gradi, ed è stata la prima volta, e si sono impegnati a raggiungere emissioni nette pari a zero entro la metà del secolo".

"Abbiamo deciso di intensificare le nostre azioni a partire da questo decennio, migliorare i nostri contributi nazionali determinati e interrompere il finanziamento pubblico internazionale del carbone entro la fine del 2021", ha concluso il premier che in serata ha specificato di attendersi che "questo Cop26 vada più in là (del G20, ndr)".

@andreadeugeni

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