L'onda lunga dello tsunami. Detriti in mare per decenni

L'enorme onda che ha colpito il Giappone nel 2011 continua ad abbattersi sul clima. Auto, case, segnali stradali, mobili si sono trasformati in detriti che continuano a vagare per il mare. E lo faranno per decenni. I fondali custodiscono 4,5 milioni di rottami e macerie.
"E' come se lo tsunami avesse riversato nell'Oceano Pacifico i rifiuti che, in condizioni di routine, sarebbero finiti in mare in 3200 anni", dichiara l'Ong francese Robin Hood. Alcuni rifiuti, trasportati da correnti e vento sono arrivati fino alle coste degli Stati Uniti. Calcolare la quantità esatta di questa massa non è facile, anche perché, sommersi da decine di metri di acqua, non sono visibili neppure da aerei o satelliti. La maggior parte dei detriti sono trasportati fino al Pacifico del Nord e sono finiti intrappolati in un vortice di correnti vicino alle Hawaii. Non è inusuale ritrovare rottami sulle spiagge americane. Nessun pericolo accertato per la salute, qualche apprensione per la navigazione. E alcune incognite sui possibili rischi che deriverebbero dalla dispersione in mare della plastica.