Erg, dalle raffinerie all'eolico. "Non chimateci più petrolieri"
''Dopo tanti anni abbiamo chiuso con la raffinazione. Dopo 70 anni non potrete piu' chiamarci piu' petrolieri''. Cosi' il presidente della Erg, Edoardo Garrone in un incontro con la stampa ricorda l'operazione che ha portato alla cessione dell'ultima quota del 20% posseduto nella raffineria Isab alla russa Lukoil. ''TotalErg - ha ricordato - e' vero che e' un'azienda petrolifera ma si occupa solo di distribuzione''. Un vero cambio di pelle - ha detto Garrone - che dimostra ''la grande capacita' del management di adattarsi alla grande crisi che ha investito il settore''. Nonostante un sistema Paese che con le sue lentezze a la burocrazia pone enormi ostacoli ''ci siamo rimboccati le maniche e soprattutto siamo rimasti un soggetto attivo in Italia''.
Il gruppo Erg, e' sempre maggiormente impegnato nella produzione di energia da fonti rinnovabili e numero uno in Italia nell'eolico, vanta una presenza in Romania e Bulgaria e ora guarda al mercato del Brasile. Ma nell'immediato futuro potrebbe esserci anche la gestione dei rifiuti: ''E' un mercato dalle enormi potenzialita''', ha sottolineato l'amministratore delegato di Erg, Luca Bettonte. Il presidente Garrone ha voluto sottolineare come il Gruppo abbia saputo gestire tante operazioni di merger e acquisition conquistando una grande credibilita' nel mondo finanziario. ''Questo ci da' un grande vantaggio competitivo nella ricerca di nuove opportunita'''. ''Non siamo un colosso e operiamo in settori in cui operano colossi ma sappiamo adattarci ai cambiamenti e questa e' la nostra forza. Abbiamo dimostrato uno stile imprenditoriale pragmatico ma profetico con l'abbandono del sistema della raffinazione e lo sviluppo maggiore dell'eolico. Questo ci ha permesso di sviluppare - ha detto ancora Edoardo Garrone - competenze straordinarie e se dovessimo entrare in settori similari al nostro, come quello degli inceneritori, sapremmo non sbagliare''.