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Smart Factory e Sostenibilità: l’innovazione tecnologica alleata dell’acqua

La protezione delle risorse idriche del nostro Pianeta è tra i goals dell'Agenda globale per lo sviluppo sostenibile dell’ONU, anche in Italia si spreca ancora troppa acqua. Il polo bolognese di Philip Morris rappresenta un esempio virtuoso di attenzione al tema idrico sul nostro territorio, tanto da ottenere la certificazione rilasciata dall’Alliance for Water Stewardship (AWS) per l’utilizzo responsabile dell’acqua.

 “Se vi è una magia su questo pianeta, è contenuta nell’acqua”, scriveva Loren Eiseley. L’acqua è una risorsa intimamente legata alla vita terrestre e copre il 71% della superficie del nostro pianeta.

Secondo un recente studio (www.mbres.it) le aziende del settore idrico servono annualmente 16,9 milioni di abitanti, erogando 1,4 miliardi di metri cubi d’acqua lungo una rete di 68mila km, pari a 1,7 volte la circonferenza terrestre. Ogni 100 litri immessi nella rete in Italia se ne perdono 38,7, molto più che in Germania (che ha un tasso di perdita del 7,2%), Spagna (18,9%), Francia (21,3%), Inghilterra e Galles (23,4%). Nel nostro Paese ogni anno sono circa 900 i milioni di metri cubi d’acqua persi, per un valore economico di circa 1,5 miliardi di euro. 
Il settore industriale è uno dei maggiori utilizzatori di acqua al mondo: l’approvvigionamento idrico è infatti fondamentale per portare avanti i cicli produttivi. In questo settore nel 2015 il volume di acqua dolce complessivamente utilizzata è stato di circa 6,9 miliardi di metri cubi suddivisi tra circa 5,5 miliardi nell’industria manifatturiera e circa 1,4 miliardi nella produzione di energia. (Vedi il Water Management Report, realizzato dall’Energy & Strategy Group)

Philip Morris Bologna, alleata dell’acqua.  

Sprecare meno acqua è senz’altro un impegno che deve coinvolgere ciascun individuo sia nel pubblico sia nel privato, tra questi, considerati i consumi, l’impegno dell’industria è fondamentale. Nella pianura padana, sorge uno degli esempi virtuosi di gestione responsabile della risorsa idrica: il polo bolognese di Philip Morris. In linea con il proprio processo di trasformazione, l’attenzione costante alla sostenibilità diventa fondamentale per attuare una così grande rivoluzione. È un cambiamento radicale del modo in cui l’azienda opera e non solo del proprio core business.

All’interno della smart factory di Crespellano si producono prodotti di nuova generazione senza combustione, ad alto contenuto tecnologico e l’utilizzo dell’acqua nel processo produttivo è fondamentale. Proprio ad agosto 2019 Philip Morris Bologna ha ricevuto la certificazione Alliance for Water Stewardship (AWS) che attesta non solo l’utilizzo e l’implementazione di best practices aziendali, ma anche la volontà dell’azienda di diffondere una cultura sull’utilizzo responsabile dell’acqua nelle aziende/istituzioni pubbliche del territorio.

Nello specifico sono cinque i principali criteri di valutazione adottati dall’AWS per conferire la certificazione: la gestione efficace e responsabile delle risorse idriche; la gestione sostenibile dell'approvvigionamento idrico; la buona qualità dell’acqua e l’eventuale adozione di misure per migliorarla; l’identificazione e la protezione delle falde acquifere; infine, l’igiene e la salubrità delle stesse.

In occasione della giornata mondiale dell’acqua, tenutasi a Stoccolma lo scorso 22 marzo, si è molto dibattuto sulla necessità di una governance idrica globale. Dal punto di vista economico l’ONU ha sottolineato: “Lo sviluppo e la diffusione delle innovazioni tecnologiche, il miglioramento della gestione attraverso pratiche di buona governance, - come l’AWS - una maggiore trasparenza e l’attuazione di interventi efficaci dal punto di vista dei costi possono migliorare l’efficienza produttiva”.

Secondo il già citato Water Management Report, nella rete idrica e nei sub-settori industriali presi in considerazione dalla ricerca, il potenziale di risparmio di acqua in Italia è molto elevato ed è calcolato in 2,7 miliardi di metri cubi all’anno con un potenziale teorico di risparmio energetico associato all’utilizzo di acqua superiore ai 2 TWh, traducibili in circa 370 milioni di euro risparmiati all’anno.  

E’ quindi evidente che nell’ottica di incrementare la salvaguardia della risorsa idrica è necessario un impegno costante in ricerca e innovazione, soprattutto sui temi ambientali, e una smart factory attenta alla sostenibilità come quella di Philip Morris a Bologna, ne è una calzante dimostrazione.

 

 

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