A- A+
Green
Voli, carne e... a cosa rinunciano gli italiani per i cambiamenti climatici
Alcune ragazze durante una manifestazione per il clima dei Fridays for Future

Un’indagine della BEI sul Clima mostra come le persone intendono combattere i cambiamenti climatici nel 2021, a cosa sono disposti a rinunciare per affrontare la crisi climatica, e come la pandemia di COVID-19 influisce sulle loro abitudini

Alla proposta di scegliere di rinunciare ai viaggi aerei, oppure alla carne, a nuovi capi di abbigliamento, ai servizi di video streaming o all’uso dell’auto propria per combattere i cambiamenti climatici, il 38% degli italiani ritiene che rinunciare ai voli aerei sarebbe la scelta che peserebbe meno. La scelta più difficile per il 46% degli italiani, nella lotta ai cambiamenti climatici, è rinunciare all’uso dell’auto propria.

Nel contempo, il 34% degli intervistati afferma di fare cambiamenti radicali di stile di vita per contrastare questo fenomeno.

Per il 66% degli italiani preoccupa più il rischio di contrarre il COVID-19 degli impatti a lungo termine dei cambiamenti climatici.

Il 77% afferma che eviterebbe al momento di utilizzare i trasporti pubblici nel timore di conseguenze per la propria salute.

Indagine BEI   Infografica global comparison n°1
 

Per gli italiani sarebbe più facile rinunciare ai voli aerei che smettere di mangiare carne, comprare nuovi capi di abbigliamento, possedere un'auto o utilizzare servizi di video streaming. Rinunciare ai voli aerei è la scelta che pesa meno per il 38% degli intervistati, mentre quella che costa di più per il 46% di loro, è rinunciare all’uso del proprio mezzo.

Questi sono alcuni dei risultati della seconda pubblicazione riguardante il 2020-2021 diffusa oggi dalla Banca europea per gli investimenti (BEI). La BEI è il braccio finanziario dell'Unione europea e il maggiore finanziatore multilaterale di progetti in campo climatico a livello mondiale.

Nel complesso, il 34% degli italiani afferma di mettere in atto dei correttivi radicali al proprio stile di vita per contrastare i cambiamenti climatici. Si tratta di una percentuale superiore di quindici punti alla media europea (19%). I genitori di ragazzi minorenni (39%) e gli abitanti delle città (35%) sono particolarmente rappresentati in questo gruppo.

Indagine BEI   Infografica n°1
 

              

Viaggiare in futuro risentirà sia dell’andamento della pandemia che delle preoccupazioni legate al clima

Il 33% degli intervistati italiani afferma che, superate le restrizioni di viaggio dovute alla pandemia di COVID-19, non prenderà l’aereo per considerazioni legate ai cambiamenti climatici, e il 43% intende trascorrere le vacanze in Italia o in un paese limitrofo per ridurre al minimo le emissioni di carbonio. Solo per il 12% degli italiani le abitudini di viaggio in aereo resteranno invariate rispetto a quelle pre-COVID.

Alla domanda sull’uso dei trasporti pubblici ai tempi del COVID-19, il 77% degli intervistati afferma di essere al momento meno disposto a farne uso, proprio perché teme per le conseguenze sulla propria salute.

Per una maggioranza di italiani (66 %) la paura di un contagio del coronavirus preoccupa di più rispetto agli impatti dei cambiamenti climatici sul lungo termine. La percentuale sale a 70% tra gli italiani di età pari o superiore a 65 anni, mentre scende a 59% tra coloro che appartengono alla fascia di età 15-29 anni.

Indagine BEI   Infografica n°2
 

Comparazione dei risultati a livello mondiale – le differenze tra le percezioni europee, americane e cinesi

Indipendentemente dal paese di residenza, gli intervistati affermano che la scelta meno pesante per contrastare i cambiamenti climatici sarebbe rinunciare agli spostamenti in aereo (40% per gli europei, 38% per gli americani e 43% per gli intervistati cinesi).

Anche le risposte in merito alle preoccupazioni sulla salute hanno un andamento trasversale tra gli intervistati dei vari paesi: Il 75% degli americani, il 71% dei cinesi e il 67% degli europei sono meno inclini a utilizzare i trasporti pubblici per i propri spostamenti per motivazioni legate alla salute in un tempo segnato dalla pandemia di COVID-19.

Sebbene per la maggior parte degli intervistati prevalga il timore di contrarre il coronavirus rispetto all’impatto del proprio stile di vita sui cambiamenti climatici (79% dei cittadini cinesi, 67% degli americani e 58% degli europei), i cittadini credono ancora che le scelte e le azioni dei singoli possano contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici: è il parere espresso dall’82 % degli italiani, con una percentuale di dieci punti superiore alla media europea e a quella americana (entrambe al 72%), e di due punti inferiore alla media cinese (84%). Cresce ovunque il numero degli intervistati che hanno risposto positivamente a questa domanda rispetto al 2019, con un aumento di tre punti nell'UE, sette punti negli Stati Uniti e 12 punti in Cina.

Indagine BEI   Infografica n°3
 

I giovani intervistati sono notevolmente più propensi a credere che il proprio comportamento possa fare la differenza nella lotta ai cambiamenti climatici rispetto agli intervistati più anziani in Europa e negli Stati Uniti; un divario che non è invece rilevato in Cina. L'indagine mostra che nell'UE il 77% dei cittadini compresi nella fascia di età 15-29 anni ritiene che il proprio comportamento possa fare la differenza rispetto al 64% di quelli di età pari, o superiore, a 65 anni. Negli Stati Uniti, le percentuali sono rispettivamente del 75% (per la fascia di età 15-29 anni) e del 56% (65 anni o più).

Commenti
    Tags:
    climacambiamenti climaticicambiamenti climatici soluzionicambiamenti climatici in italiacambiamenti climatici voli aereicambimaneti climatici carnecambiamenti climatici auto





    in evidenza
    Striscia la Notizia, per la prima volta sul bancone ci sarà un "velino": chi è Gianluca Briganti

    Svolta per il tg satirico di Antonio Ricci

    Striscia la Notizia, per la prima volta sul bancone ci sarà un "velino": chi è Gianluca Briganti

    
    in vetrina
    Parietti al telefono durante il corteo, tsunami di polemiche. Poi le scuse

    Parietti al telefono durante il corteo, tsunami di polemiche. Poi le scuse


    motori
    Nuovo Dacia Duster, debutto ufficiale sul mercato italiano con un weekend di porte aperte

    Nuovo Dacia Duster, debutto ufficiale sul mercato italiano con un weekend di porte aperte

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.