Contro bracconaggio e deforestazione il Wikileaks dell'ambiente
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E' on-line da sei mesi appena e ha già raccolto non meno di 30 documenti di grande importanza: dalla deforestazione illegale in Siberia, al traffico di scimpanzé in Liberia. Si tratta di WildLeaks piattaforma, ispirata all'esperienza di Julien Assange WikiLeaks, che permette di denunciare in modo anonimo crimini contro l'ambiente in tutto il mondo. Il progetto è partito a febbraio 2014 su iniziativa dell'italiano Andrea Crosta, direttore esecutivo e co-fondatore della Ong californiana Elephant Action League, un'associazione che si batte contro il bracconaggio e il traffico d’avorio in Africa. L’obiettivo è quello di permettere a chiunque di rendere pubblici, in modo anonimo e confidenziale, documenti utili a denunciare reati ambientali. Ma l’ambizione è anche quella di riuscire a risalire ai veri responsabili dei comportamenti che hanno ricadute a volte catastrofiche sugli ecosistemi. "La nostra priorità è quella di facilitare l'identificazione, l'arresto e l'incriminazione di individui, trafficanti, uomini d'affari e funzionari governativi corrotti dietro crimini come il bracconaggio di specie minacciate, il traffico illegale di animali vivi come piccoli di scimpanzé o uccelli rari, il traffico illegale di prodotti di origine animale come l'avorio, il corno di rinoceronte, le ossa e pelli di tigri e leoni o le pelli dei rettili, e il taglio e traffico illegale di legname" spiegano i promotori.
Lo stesso anonimato comporta tuttavia il rischio di ottenere informazioni non affidabili. Per questo l’equipe che gestisce la piattaforma online si occupa di verificare le notizie, grazie anche ad una rete di esperti di numerose Ong ambientaliste specializzate in investigazioni, avvocati specializzati su problemi ambientali, giornalisti, professionisti della sicurezza ed ex-ufficiali delle forze dell'ordine di alcuni paesi. "I crimini contro la fauna selvatica e le foreste molto spesso passano inosservati e rimangono incontrastati quando le persone che sanno qualcosa rimangono in silenzio, persone che possono svolgere invece un ruolo cruciale nella lotta contro questi crimini, nella protezione della natura, nella creazione di una maggiore consapevolezza e nel fare giustizia" dichiara il fondatore di WildLeaks Andrea Crosta.