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Innovazione
Tecno: "Digitale, innovazione e sostenibilità i principali driver di crescita"

Un discorso europeista orientato al futuro ed incentrato sul punto d’incontro tra crisi sanitaria, ambientale e sociale. Un intervento su come si debba investire sulle nuove generazioni, sulla scuola, su ricerca e innovazione, sul lavoro, e non a sussidiare imprese obsolete ed inquinanti. Così Giovanni Lombardi -patron del Gruppo Tecno (una Esco nel campo dell’efficienza energetica), nonché presidente dell’advisory board del Museo Real Bosco di Capodimonte di Napoli- sul discorso programmatico al Parlamento di Mario Draghi. Un discorso nel segno dell’europeismo, dice Lombardi. “Senza Europa ci sarebbe un’Italia meno forte e viceversa, non solo per l’adesione ai fondi europei. Nell'appartenenza convinta al destino dell'Europa siamo ancora più italiani, ancora più vicini ai nostri territori di origine. Dobbiamo essere orgogliosi del contributo italiano alla crescita e allo sviluppo dell'Unione europea. Senza l'Italia non c'è l'Europa. Ma, fuori dall'Europa c'è meno Italia”.

Non meno importante nell’intervento di Draghi il riferimento al mondo della scuola, commenta l’imprenditore. “A mio parere è stata fin troppo penalizzata e pertanto occorre orientare gli investimenti. Tecno lo fa da sempre supportando gli istituti tecnici del territorio per allineare l'offerta educativa alla domanda delle nuove generazioni”. E, ancora, un discorso basato sulla necessità di recuperare la fiducia e di condividere i valori da quello che si osservano sul mercato. In poche parole, senza fiducia non si investe e senza investimenti non si cresce.

La crescita di un'economia di un Paese non scaturisce solo da fattori economici. Dipende dalle istituzioni, dalla fiducia dei cittadini verso di esse, dalla condivisione di valori e di speranze. Gli stessi fattori determinano il progresso di un Paese.

Lombardi indica nel digitale e sostenibilità alcuni dei driver di crescita del Paese e, di conseguenza, dell’Europa. “Dobbiamo, come dice Draghi, proteggere il futuro dell'ambiente, conciliandolo con il progresso e il benessere sociale, e questo richiede un approccio nuovo: digitalizzazione, agricoltura, salute, energia, aerospazio, cloud computing, scuole ed educazione, protezione dei territori, biodiversità, riscaldamento globale ed effetto serra, sono diverse facce di una sfida poliedrica che vede al centro l'ecosistema in cui si svilupperanno tutte le azioni umane. La scelta di diffondere questa cultura e soprattutto di svilupparla in modo effettivo è stata affidata al ministero della Transizione ecologica, a mio parere strategico per i prossimi trent’anni. Speriamo che al nuovo ministro siano affidati gli strumenti per implementare una sostenibilità non solo ambientale ma anche sociale ed economica ma che sia fatta non solo di strategia ma di tanta capacità di esecuzione e rendicontazione”.

 

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