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ISPI: Il mondo nel 2019

La settima conferenza annuale dell'Osservatorio Geoeconomia dell'ISPI - copromosso con Intesa Sanpaolo e in collaborazione con Sace - trae spunto dalla pubblicazione del Dossier “Il mondo che verrà: 10 domande per il 2019”.

L’ordine liberale basato sul multilateralismo e il libero mercato è arrivato al capolinea? Che futuro avrà l’Europa, alla luce della Brexit e della crescente disunione interna? Come evolveranno le guerre commerciali e come si ridefiniranno gli assetti del potere nel mondo che verrà? Sono queste alcune delle domande che hanno fornito gli spunti agli interventi dei relatori.

I lavori sono stati aperti da Carlo Bonomi, Presidente Assolombarda, che a margine dell'evento ha dichiarato: “I rischi sono quelli noti: siamo in un momento di recessione; le opportunità sono quelle che cogliamo tutti i giorni sui mercati internazionali. Avremmo bisogno di politiche che stimolino gli investimenti. Sul mercato europeo in questo momento abbiamo diverse difficoltà di relazione con tutti i Paesi a livello politico. Ci colpisce che vengano rimessi in discussione gli assi nord – sud, est – ovest europei; riportando la discussione come se fosse un interesse nazionale. Le imprese italiane hanno bisogno di essere connesse al mondo, queste infrastrutture sono necessarie per noi. Auspico che si trovi un modo per relazionarsi con i paese europei. Abbiamo interessi con la Germania, con la Francia, abbiamo rapporti con tutti i paesi europei. Credo che il mondo delle imprese si un interesse strategico nazionale. Come imprenditore mi misuro si numeri e sui fatti. Quando il 45% del PIL italiano chiede che la TAV venga fatta non riesco a capire quale analisi di costi e benefici vada fatta; fatico a comprendere le motivazioni reali che impediscono di fare quella infrastruttura. Stiamo parlando di collegarci a mercati davvero importanti per noi”.

VIDEO - Bonomi, Assolombarda: "Servirebbero politiche che stimolino investimenti"

Il dibattito, moderato da Andrea Bignami, Sky TG24 Economia, è poi proseguito con gli interventi di Paolo Magri, Vice Presidente Esecutivo e Direttore ISPI, e Alessandro Terzulli, Chief Economist Sace. Terzulli ha dichiarato ad Affaritaliani.it: “Il 2019 è un anno con rischi maggiori e crescenti: bisogna individuarli, leggerli singolarmente e leggerli nel loro insieme. Una lettura di questo tipo può consentire alle imprese italiane di cogliere ancora opportunità in diversi mercati, in un contesto meno semplice che va affrontato preparandosi e informandosi bene. Il Governo sa che l’export è stato una leva di crescita importante negli ultimi anni. Mi sembra che l’export sia ancora una delle priorità del Governo, come si vede alcune iniziative a supporto, come si è visto nell’ultima cabina di regia per l’internalizzazione che si è volta lo scorso settembre”.

VIDEO - Terzulli, Sace: "2019, anno con rischi crescenti"

Il punto di vista delle imprese

Francesco Caio, Presidente Saipem, ha dichiarato ad Affaritaliani.it: “Siamo in una città come Milano dove il triangolo tra impresa, sperimentazione e Università sta funzionando molto bene. Penso che anche l’innovazione tecnologica che porta al centro l’informazione, i dati, la capacità di elaborare sia un’ottima opportunità per aprire l’impresa a nuovi talenti e offrire alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi opportunità di impiego stabili e con prospettive di crescita. Saipem, un’azienda quotata, si misura costantemente sui mercati internazionali. Abbiamo programmi di sviluppo e crescita, alla fine vale l’interesse dei nostri utenti e azionisti tra cui sicuramente lo Stato. Rispetto al processo di decarbonizzazione, è da notare la nostra crescente partecipazione a gare internazionali per nuova energia, tra cui sicuramente l’eolico; cresce anche l’interesse al gas che nell’ambito della transizione verso la decarbonizzazione giocherà un ruolo sempre più importante con un impatto positivo per quel che riguarda l’ambiente".

VIDEO - Caio, Saipem: "A Milano formazione, impresa e sperimentazione"

Marco Tronchetti Provera, Vice Presidente Esecutivo e Amministratore Delegato Pirelli & C., ritiene che per far fronte alla crisi economica ci debba essere “la necessità di fare investimenti produttivi, agevolare gli investimenti, dare spazio alla ricerca e creare un’atmosfera di fiducia. La ricchezza la creano le imprese. I consumatori se hanno fiducia nel futuro acquistano i prodotti. Serve un progetto europeo che ridia fiducia ai cittadini. Questo è mancato in Europa negli ultimi anni”.

VIDEO - Tronchetti Provera: "La ricchezza la creano le imprese"


Insieme a Tronchetti Provera e Caio sono intervenuto anche Domenico Fumagalli, Senior Partner KPMG Italy, e Veronica Squinzi, Global Development Director Mapei.

Le conclusioni sono state affidate a Giampiero Massolo, Presidente ISPI e Fincantieri, e Manlio Di Stefano, Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri.

Giampiero Massolo, a marine dell'evento, ha dichiarato: “Il tema della razionalizzazione delle industrie di difesa è sul tavolo in tutti i paesi europei anche per far fronte alla concorrenza internazionale. Fincantieri sta preparando la propria documentazione noi siamo convinti che il nostro caso mette l’industria europea in una condizione di maggior competitività sui mercati mondiali, riteniamo vi siano molte opportunità per l’occupazione in Europa. Riteniamo che l’idea che da parte francese si commissionino quattro navi logistiche ad avanzato contenuto tecnologico sulla base di un modello italiano che è il progetto Vulcano che stiamo sviluppando per la marina militare sia da un lato un esempio tangibile di come può funzionare la collaborazione italo francese nel polo militare e dall’altro dimostri nei fatti la concorrenzialità del design italiano”.

VIDEO - Massolo, Fincantieri e ISPI: "Esempi di concorrenzialità del design italiano"

Manlio Di Stefano, Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, prima del suo intervento si è fermato con i giornalisti e ha dichiarato: “L’Italia non ha riconosciuto ufficialmente l’elezione di Maduro; è anche vero che nessuno in Italia ha detto che occorre riconoscere un presidente autoproclamatosi. Dobbiamo proporci come mediatori per far sì che il paese possa autodeterminare il proprio futuro politico. Questo è il nostro obbiettivo. A livello lessicale ognuno può esprimersi come vuole. Se vuoi definire Maduro un dittatore o meno, non è un problema che ci riguarda. L’Italia è da sempre campione di mediazione e di questo dobbiamo andarne fieri. L’Italia parla di dialogo e di cooperazione. Essere alleati non vuol dire essere sudditi. Rispetto alla TAV, il Governo ha altre priorità: riaprire i cantieri, di far lavorare il Paese, di dare a Confindustria e Assolombarda la possibilità di lavorare sul territorio con grandi e piccole opere; gli italiani non hanno bisogno di spedire una mozzarella in Francia 20 minuti prima ma hanno bisogno di poter andare da Roma a Pescara in meno di sei ore, hanno bisogno dell’alta velocità in Sicilia, di avere una connessione territoriale all’altezza del Ventunesimo secolo. Credo che Confindustria su questo possa essere d’accordo”.

VIDEO - Manlio Di Stefano: "Tav, non è la priorità"

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