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La giovane morte di Mario Pietrantoni, di Enrica Belli, Frassinelli

Recensione di Alessandra Peluso
Un romanzo d’esordio per Enrica Belli, “La giovane morte di Mario Pietrantoni”. Atmosfere degli anni ’30 avvolgono la morte di Mario Pietrantoni e tra suspense, dolori, e gioie, la narrazione si dispiega, raccontando la quotidianità della vita di Mario e della sua famiglia, in un paesino dell’Abruzzo.
L’autrice, Enrica Belli si ispira al campione del ciclismo italiano Ottavio Bottecchia, morto in circostanze misteriose il 15 giugno del 1927.
Si legge: «Il corpo di Mario Pietrantoni fu trovato senza vita la mattina del 28 giugno del 1931 in una campagna appena fuori città, tra Villa Caldari e Sant’Apollinare. Steso su un fianco, aveva le ginocchia al petto, i pugni sfioravano il viso. Tutt’attorno, l’erba gialla, corta e secca. Poi il vigneto, con gli acini candidi ancora piccoli e duri. Aveva vent’anni». È un giallo che spetta risolvere al commissario Gregorio Linguini. Molti i lati oscuri e gli interrogativi che balenavano anche in paese, nel cui luogo la gente amava e dispensava cordialità e gentilezza, ma nascondeva un clima tetro, controllato dal regime fascista.
Enrica Belli, dunque, dimostra sensibilità e attenzione verso la morte di un uomo, i cui motivi non si conoscono e si intende trovarli ad ogni costo, almeno per ciò che riguarda la narrazione. Con una scrittura semplice, è in grado di raccontare amabilmente una storia intricata, dando soluzione al caso.
“La giovane morte di Mario Pietrantoni” è un affresco della storia italiana, passata, ma che costituisce un bagaglio importante per comprendere un presente. Gli errori del passato sono necessari ad ogni individuo per comprendere il presente, uscendo fuori da un “ergastolo mentale” (Ortega Y Gasset), coglierne il senso, senza poter dire poi “è troppo tardi”.
E così, dunque, si osserva - nel mezzo del racconto - uno squarcio della personalità del giovane Pietrantoni “capiva le cose, mentre correva. Capiva le persone. Si alzava sui pedali per una salita e all’improvviso era come se un quadro gli si chiarisse davanti agli occhi. Pensava a suo padre, con compassione. Gli venivano in mente l’esuberanza di Iole, la forza di sua madre. La verità dei sentimenti lo commuoveva”.
Ideologie, politica, intrighi amorosi, questi gli ingredienti del romanzo di Enrica Belli. Una chiara e fresca penna, un nuovo arrivo, che si impone con la grande umanità che la contraddistingue attraverso il libro “La giovane morte di Mario Pietrantoni” edito da Frassinelli.