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La verità sulle dimissioni di Nicoletti.Risolto il mistero della Rai. Il libro

Il caso volle che sulla pagina degli orari delle sue lezioni apparisse anche una sintesi della trasmissione giornaliera di Golem. Nicoletti era uso pubblicarla a ogni puntata, corredandola con alcune immagini, e con alcune parole evidenziate in colore che costituivano i link ipertestuali ad altri siti web sul tema. Nella pagina in questione c’era lo spazio dedicato all’argomento trattato quel giorno da Golem, New Petomany, con citazioni e rimandi ai video di Mr. Methane (il re dei peti), alla Peto Race International, alla Confraternita dell’Ordine dei Borlotti e via di questo passo. Mi fu fatto notare che questo e altri temi di carattere goliardico, per non dire scivoloso, scabroso, tenebroso, venivano trattati spesso da Golem. Nella pagina in questione i collegamenti ipertestuali rimandavano a www.farts.com, sito web dedicato al profumato argomento con abbondanza di archivi video e audio di peti. Purtroppo, dalla goliardia alla pornografia il passo era breve, perché sempre grazie a consigli e rimandi presenti sulla pagina linkata, si atterrava su Fart machine, che reindirizzava a sua volta su Wawhounds.com, con in bella mostra rubriche come Desktop girls, Babes e l’immancabile Adult search, che consigliava i più efficienti motori di ricerca di temi porno come TurboFind.com, Oh my Goodies.com, AdultFriendFinder.com, Sex.com, ecc. Ma non finiva qui: visitando questi siti si aprivano vari pop-up che rimandavano ad altre offerte porno, mentre si raccattavano cookies e piccoli applicativi autoinstallanti in grado di connettere telefonicamente il navigatore, a sua insaputa, con costosi numeri internazionali. Basti dire che durante una prova di navigazione, in capo a due ore, partendo da Fart machine il computer si era intasato di varia robaccia, andando in palla, e si dovette resettarlo del tutto. Davvero un curioso esempio di alfabetizzazione informatica a cura del Servizio Pubblico.

Colpito da questa scoperta, mi feci aiutare dal collaboratore che sapeva tutto di Golem, e così cominciammo a fare un po’ di ricerche random nell’archivio web della trasmissione. Le sorprese furono molte. Innanzitutto la tipologia e il tenore degli argomenti trattati, che con mio grande stupore non avevano mai sollevato alcuna obiezione da parte del direttore di RaiRadio1 di allora. Eccone un elenco incompleto (per non tediare ometto le date, ma esistono tutti i riferimenti precisi):

Documentario su un cadavere in decomposizione.

Porno senza fili.

Il mercato della pornografia.

Il caso dell’autoevirato.

I siti di contatti per adulti.

New petomany.

Il caso Rocco Siffredi.

Storie di sesso con animali.

Il film Gola profonda.

Manichini di cadaveri in decomposizione.

Il porno-lego.

I porno-peluche.

I cripto-finocchi.

Il calendario delle psicopompe.

Gli eccessi del silicone.

Fase anale e stimolo alla defecazione.

Scopofilia.

Porno-entertainment.

La mano elettrica.

La passione per le foto di donne grasse nude.

Ora, si tratta certamente argomenti di cui un massmediologo può discutere in radio dal punto di vista giornalistico. Ma il problema nasce quando tali argomenti vengono ripresi troppe volte, con ingiustificata insistenza, e soprattutto quando la sintesi della puntata pubblicata sul sito rimanda direttamente, tramite il link ipertestuale, a fotogrammi di Rocco Siffredi con il suo pene in azione o a cataloghi di immagini porno, e anche di perversioni varie. Non era di mia competenza occuparmi della trasmissione, ma in quanto amministratore delegato di RaiNet ero responsabile ultimo dei siti web gestiti dalla nostra società.

Mi colpì in particolare l’ipocrisia con cui nel testo della trasmissione su Siffredi, Nicoletti stigmatizzava l’abitudine di “cavalcare un filone televisivo con scene esplicite così da garantire sempre buoni risultati d’ascolto”, mentre cliccando sul nome del pornodivo, evidenziato in brillante carminio, si atterrava immediatamente sul roccofanclub.com, allora attivo, ricco di immagini che definire esplicite è un eufemismo, intervallate da rubriche come Bigger Penis, Hardcore Porn, XXX Stories, Movies, Pictures, Adult Toys.

Ce ne sarebbe abbastanza. E invece no.

Nel testo di una puntata del 2003 si parlava del porno-lego. “La porno società con i pupazzetti è una metafora che dal web lancia un monito ad altri universi. […] Una mente paranoide ha trovato un nuovo impiego per questi pezzettini di plastica, che alcuni potrebbero giudicare vergognoso e altri molto artistico”.

Naturalmente Golem, invece di limitarsi a parlarne, con impegno altrettanto paranoide invitava il pubblico a visitare con il solito link ipertestuale, questa volta in blu, il sito web www.drew.corrupt.net, dove le più diverse varianti del kamasutra erano interpretate dai pupazzetti tanto cari ai bambini. Con grande soddisfazione dei partecipanti al forum di discussione che si divertivano a postare commenti del tutto in sintonia. Si trattava di post altamente censurabili mai rimossi dal conduttore — che era anche responsabile del sito web — come avrebbe dovuto fare entro otto ore, secondo le indicazioni del Testo Unico della sicurezza riguardante i materiali postati in Internet.

Va detto che sul modo di sorvegliare i blog spesso era stata richiamata l’attenzione del nostro responsabile degli Affari Legali, in quanto i forum delle trasmissioni Rai possono essere luoghi in cui postare messaggi con contenuto criminale, da quelli porno a quelli in codice di terroristi. A questo scopo era stata stabilita una finestra di “accettabilità” di otto ore, particolarmente di notte, dopo di che la rimozione dei post critici ricadeva sotto la responsabilità del conduttore.

Ma in questo caso, invece, era proprio Golem a provocare con le Odi al peto e con le descrizioni della Mano elettrica, senza poi preoccuparsi di rimuovere dal sito messaggi con elogi della masturbazione, o descrizioni di Bondi leccante il bottom di Silvio, e via di questo passo.

Analogamente, nel sorvegliare il forum di Golem, Nicoletti avrebbe dovuto insospettirsi per un post in inglese, Congrats for this site, check those too, firmato Lovering Daniels evidenziato in viola, quindi un palese link ipertestuale. Cliccandoci su, si veniva catapultati nello sterminato mondo dei siti per pedofili, con abbondanza di foto di bambini e bambine piccoli, nudi e in atteggiamenti adescanti o pose sconce.

Era troppo.

Feci stampare alcune delle pagine a cui rimandavano i link ipertestuali, così da ottenere un dettagliato dossier di una cinquantina di pagine. Nel frattempo il responsabile dell’Informatica provvedeva a far copiare da una società specializzata esterna tutto ciò che era stato pubblicato fino a quel momento sul sito web di Golem.

Una copia del dossier fu consegnata al direttore Generale di allora, Flavio Cattaneo, al direttore degli Affari Legali, al direttore del Personale, al direttore di RaiRadio1. Nella riunione immediatamente convocata — dopo che il direttore degli Affari Legali se ne era venuto fuori con un preoccupatissimo “Qui rischiamo la concessione del canone, in particolare per il porno-lego e per il post firmato Lovering Daniels” — il direttore Generale, furioso, riteneva di dover procedere a un licenziamento in tronco.

Tutti ci mostrammo dubbiosi, perché Nicoletti era una figura di spicco della Rai, avrebbero potuto seguirne strascichi di accuse di mancati controlli (ma chi poteva mai immaginare che un giornalista con tale reputazione ne avesse fatte una più di Bertoldo?). Per prudenza si chiese un parere pro veritate che confermò come i fatti rilevati giustificassero il provvedimento più drastico.

Si decise di mandare una contestazione con richiesta di spiegazioni entro cinque giorni. Durante i quali il responsabile dell’Informatica si accorse che da un computer dell’ufficio di Nicoletti a Saxa Rubra qualcuno stava freneticamente cercando di “spubblicare” — come si dice in gergo — le pagine più compromettenti. Operazione inutile, visto che il sito era stato interamente clonato e i suoi contenuti certificati.

Ricordo che la riunione con Nicoletti e il suo avvocato si tenne pochi giorni prima del Natale 2004. La difesa fu fumosa e anche imbarazzante per la debolezza degli argomenti portati a discolpa. Nel frattempo si era deciso per una via estremamente conciliante: se Nicoletti si fosse dimesso per motivi personali, avrebbe ricevuto un anno di stipendio, e non sarebbe stata divulgata nessuna notizia sull’accaduto. Come immaginavamo, accettò la generosa offerta, e così la vigilia di Natale l’accordo fu concluso. Il sito di Golem fu immediatamente chiuso, mentre alla ripresa dopo l’Epifania la trasmissione radiofonica scomparve dal palinsesto di RaiRadio1.

(Segue...)

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