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Libri & Editori
Later, il nuovo romanzo di Stephen King esplora il rapporto tra bene e male

Pronunciare il nome di Stephen King è sinonimo di garanzia: sappiamo già che andremo a leggere se non un capolavoro, quantomeno un bellissimo libro. Nelle classifiche mondiali di vendita ci sono tre nomi che non scendono mai dal podio: la Rowling con il suo Harry Potter, Tolkien e soprattutto lui, King, autore di decine e decine di titoli che scandagliano le più perverse, originali, impensabili forme del male.

Later, uscito in Italia il 2 marzo edito da Sperling & Kupfer, vede appunto come tema principale il rapporto tra bene e male, che tuttavia in questo romanzo assume una connotazione particolare, poiché vi si ritrova un tocco di tenerezza nei confronti dell’infanzia, nonché una vena ironica quando si parla di editoria. Dunque, ne risulta un’opera diversa rispetto a tutte quelle che l’hanno preceduta, capace di suscitare intense emozioni e al contempo amare riflessioni sulla vita nonché sull’essere umano, per chi abbia voglia di soffermarsi sui significati profondi di una lettura avvincente, ma non leggera.

La storia che King sceglie di raccontare è quella di Jamie Conklin, un bambino dotato di “poteri” soprannaturali. Sua madre è un’agente letterario – dettaglio che permette all’autore di dire la sua sul mondo editoriale con sarcasmo e pungente verità – ma, nonostante l’apertura mentale della donna, lo spirito di protezione materno prende il sopravvento, pertanto impone a Jamie di mantenere nascosto il suo segreto. In fondo, come afferma lo stesso King, “solo i morti non hanno segreti”.

Il dono speciale del protagonista sarà solo un pretesto per raccontare l’evoluzione di un bambino che a poco a poco diventa adolescente e – come accade per tutti noi – comincia a perdere l’unico vero dono che la vita ci regala per un po’ di tempo: l’innocenza. Allora, la delusione si farà strada nella sua intimità, i dubbi inizieranno ad assediarlo e presto scoprirà che il confine tra bene e male non è mai così netto come ci piacerebbe pensare.

“Credo che questa sia una storia dell’orrore. A voi stabilirlo”. Sono le parole del protagonista di Later e vogliono dire molto più di quanto possa sembrare a una prima lettura. Che cosa intendiamo per orrore? Chi ne è davvero esente o ha la fortuna di non sperimentarlo mai?

E ancora “Non può certo farmi del male. Ma potevo esserne veramente sicuro? Steso nella mia camera, al buio, mi resi conto di no. Vedere i mostri non significa conoscerli”. Così, l’autore ci instilla il dubbio che forse non possiamo fidarci proprio di nessuno, che sia un sogno, una visione, o una persona, per quanto innocua possa apparire.

Dunque un altro titolo da collezionare in libreria per gli amanti dell’horror, del thriller, ma soprattutto per chi segue King nel suo lungo percorso di scrittore, che annovera ormai oltre 500 milioni di copie vendute in tutto il mondo, più di quarant’anni di carriera e diversi film o spettacoli teatrali tratti dai suoi romanzi. Di certo non rimarrete delusi.  

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